La filiera del biometano: strumenti, meccanismi di funzionamento e opportunità
Il Gruppo di Lavoro Biometano di Assolombarda ha elaborato un documento di analisi della filiera del biometano sullo stato dell'arte e sulle prospettive future.
Premessa
La transizione energetica per traguardare la neutralità climatica al 2050 avvierà un processo di profondo cambiamento, Assolombarda deve presidiarne l'evoluzione per partecipare alla transizione e segnalare alle imprese opportunità e criticità.
Per questo motivo, Assolombarda ha attivato dei Gruppi di Lavoro (GdL) ad hoc per approfondire alcuni temi strategici alla decarbonizzazione attraverso il confronto tra le imprese; uno di questi GdL si è focalizzato sul biometano.
Nel corso del 2019, il GdL biometano ha lavorato all'elaborazione di un documento "La filiera del biometano: strumenti, meccanismi di funzionamento e opportunità" per tracciare in maniera ordinata lo stato dell’arte tecnico-normativo con uno sguardo al futuro, in quanto l'analisi degli strumenti e dei meccanismi di questa filiera è opportunamente integrata da proposte e opportunità.
Perchè il biometano
Il biometano può contribuire al raggiungimento della neutralità climatica al 2050, per diversi motivi.
Il biometano, infatti, può essere veicolato nella rete gas tradizionale e utilizzato nei trasporti e in questo modo contribuire in misura notevole al raggiungimento dei target europei intermedi del 2030. Inoltre, è in grado di assicurare fin da subito una forte sinergia con le infrastrutture del gas esistenti, in quanto già idoneo all’immissione in rete, e in futuro anche con l’idrogeno, poiché consente di ottenere l’anidride carbonica necessaria per il processo di metanazione. Questa caratteristica lo rende programmabile rispetto alle diverse e mutevoli condizioni territoriali e temporali della domanda di energia in ogni settore d’uso.
Il biometano risulta strategico ai fini della decarbonizzazione e dell’economia circolare. Infatti, massimizzando il recupero energetico da residui organici di matrice agricola, massimizzando il recupero energetico da residui organici di matrice agricola, fanghi di depurazione e FORSU ( Frazione Organica Residui Solidi Urbani), il processo di upgrading del biogas restituisce un biocombustibile flessibile e programmabile, atto ad incrementare lo share rinnovabile e l’indipendenza del sistema energetico nazionale.
Prospettive
Grazie ad alcune interviste effettuate ad aziende operanti nel settore dei gas tecnici è stato possibile trarre alcune considerazioni sulle prospettive future di sviluppo di questa filiera.
In sintesi, si stima una prospettiva di crescita dall’apporto di tutte le matrici organiche per la produzione di biometano insieme all’elevato valore aggiunto e la cospicua capacità occupazionale dell’intera filiera del biometano. Tutto questo visto nell’ottica dei benefit ambientali e degli effetti positivi sull’indipendenza energetica ovvero sul decremento delle importazioni di carburanti fossili.
Il supporto previsto dal Decreto biometano, quindi, è da considerarsi un investimento sulla sostenibilità del sistema paese e rappresenta un alto fattore di crescita per questa filiera.
Infine, non si possono trascurare i conflitti che, a livello locale, ostacolano e rallentano i processi autorizzativi di questi impianti.
Spesso, infatti, si rilevano resistenze da parte delle comunità locali dettate dalla diffusione di informazioni non corrette e distorte sulla presunta nocività di questi impianti.
Sarebbe, dunque , necessario, condividere informazioni corrette, obiettive, razionali e assolutamente credibili attraverso una collaborazione congiunta e coordinata delle istituzioni, università, enti di ricerca, associazioni varie comprese quelle più ambientaliste a sostenere l’innocuità della realizzazione e l’esercizio di questi impianti.
Contatti
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