Cruscotto materie prime (gennaio-febbraio 2024) - Crisi nel Mar Rosso: gli attacchi Houthi nello stretto di Bab el-Mandeb fanno impennare i costi dei noli navali, risparmiando per il momento i prezzi di gas e petrolio.
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Crisi nel Mar Rosso: gli attacchi Houthi nello stretto di Bab el-Mandeb fanno impennare i costi dei noli navali, risparmiando per il momento i prezzi di gas e petrolio.
La crisi nel Mar Rosso ha portato in breve tempo a un’impennata nei costi delle spedizioni via mare. Prendendo come riferimento la tratta da Shanghai a Genova, il costo medio di un container da 40 piedi nei primi giorni di febbraio è pari a 5.024 €, un valore quasi quattro volte quello di novembre 2023. Hanno invece retto le quotazioni del petrolio brent e del gas naturale europeo: mentre il primo è oscillato intorno agli 80 $/barile nel corso dell’ultimo trimestre, il secondo è addirittura calato del 38% da novembre scorso. Ciononostante, i livelli restano elevati nel confronto storico, in particolar modo per il gas: rispetto a gennaio 2020, i prezzi medi di febbraio sono più alti del 154% per il gas e del 25% per il petrolio. Tra le altre materie prime, gli alimentari e i metalli non ferrosi proseguono la fase di discesa o quanto meno assestamento rispetto ai picchi del 2022; allo stesso tempo, i metalli ferrosi arrestano la risalita di fine 2023, mentre legno e cotone sono in una fase di aumento dei prezzi; resta stabile l’argento.
La recente crisi nel Mar Rosso, (in)diretta conseguenza del conflitto tra Hamas e Israele (cominciato il 7 ottobre 2023), sta esercitando una forte pressione sui trasporti di materie prime via nave. Gli attacchi dei ribelli yemeniti Houthi alle navi mercantili di passaggio nello stretto di Bab el-Mandeb, porta d’accesso meridionale al Mar Rosso, si sono infatti intensificati a partire dal dicembre 2023: l’escalation ha portato, da un lato, all’interruzione dei servizi nel Mar Rosso da parte di alcune delle principali compagnie di spedizione via container (CMA CGM, Hapag-Lloyd, Maersk e MSC); dall’altro, alla formazione di un’operazione militare navale, su iniziativa di Stati Uniti e Gran Bretagna, che ha ulteriormente inasprito le tensioni geopolitiche.
Le rotte che passano per il Mar Rosso, prima attraverso lo stretto di Bab el-Mandeb, poi tramite il Canale di Suez, rappresentano una fetta importante dei flussi di commercio mondiale: secondo i dati di Intesa Sanpaolo, il Canale di Suez rappresenta il 12% del commercio mondiale e il 30% dei flussi di commercio via container, e vi transitano il 10% dei prodotti petroliferi raffinati, il 5% del greggio e l’8% del gas naturale liquefatto.
L’escalation della crisi nel Mar Rosso ha avuto un duro impatto sui costi dei noli navali, specialmente per le rotte transitanti dal Canale di Suez. Il costo medio di una spedizione da Shanghai a Genova, misurato dall’indice Drewry per il costo di un container da 40 piedi, è pari a circa 5.024 € nei primi giorni di febbraio, un prezzo quasi 4 volte più grande rispetto a novembre 2023 (+283%).
A dispetto delle preoccupazioni legate a questi numeri, i mercati energetici non hanno sofferto particolari conseguenze negli ultimi due mesi. In particolare, nei primi giorni di febbraio il prezzo del petrolio Brent (79,4 $/barile) è superiore solamente del 2,7% rispetto a novembre 2023 e in calo del 4,9% su base annua. Il costo del gas naturale europeo (27,1 €/MWh) è sceso di 38 punti percentuali dallo scorso novembre (-46,2% su febbraio 2023).
Per quanto riguarda le altre materie prime, non si osserva una particolare volatilità negli ultimi due mesi. Alimentari e metalli non ferrosi proseguono su un percorso di stabilizzazione o tendenziale diminuzione, quest’ultimo particolarmente evidente per mais, olio di soia e nichel. Fanno eccezione cotone e legno, i cui prezzi sono in risalita negli ultimi mesi. Il rialzo dei prezzi di acciaio e ferro, osservato nell’ultimo trimestre del 2023, sembra invece essersi arrestato. Nel complesso, considerando la media rilevata in questo inizio di febbraio, si registra solo per il cobalto un prezzo inferiore al gennaio 2020 (preso come riferimento pre-Covid), a causa di un eccesso di offerta che ha caratterizzato tutto il 2023.
Nella Tabella 1 vengono riportate le variazioni tra prezzo attuale (media dall’1 all’8 febbraio) e prezzo pre-Covid (intero mese di gennaio 2020) insieme a una heatmap delle variazioni di prezzo mensili, trimestrali e annuali (tutti i dati sono basati su medie mensili di osservazioni giornaliere).
Tabella 1: Variazione % prezzi materie prime
Fonte: Centro Studi Assolombarda su dati Pricepedia
In allegato, la nota completa (con i grafici che mostrano l’andamento delle quotazioni delle materie prime) e la tabella riassuntiva con il dettaglio degli ultimi prezzi rilevati.
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