Booklet Economia: a fine 2023 Pil di Milano sopra al pre-pandemia del +10,2%, Monza del +4,6%, Lodi del +3,5% e Pavia del +2,4%, contro un dato regionale del +5,5%. Inizio 2024 debole e altalenante nel Nord-ovest, sia per manifattura sia per servizi.

La Lombardia rispetto ai benchmark nazionali ed europei. Focus specifici per Milano, Lodi, Monza Brianza, Pavia.

La Lombardia, come abbiamo avuto modo di commentare nello scorso booklet, si è distinta rispetto ai principali benchmark nazionali ed europei per una maggiore tenuta nel post pandemia, con un PIL a fine 2023 superiore del +5,5% rispetto al 2019 e previsioni di crescita del +0,6% nel 2024 (più del +0,4% atteso per l’Italia da Prometeia). Rilasciamo ora le crescite delle provincie delle imprese di Assolombarda, tra le quali emerge per eccezionalità la performance di Milano con un +10,2% di valore aggiunto nel 2023 rispetto al pre-Covid (Monza +4,6%, Lodi +3,5%, Pavia +2,4%) e stime di un +0,8% nell’anno in corso (Monza +0,4%, Lodi +0,9%, Pavia +0,0%).

Gli indicatori congiunturali più recenti evidenziano un inizio d’anno ancora debole nel Nord-Ovest, con un andamento altalenante della fiducia del manifatturiero e una lieve flessione di quella dei servizi.  Infatti, la risalita a gennaio del clima della manifattura permette di recuperare il calo di dicembre scorso ma non di superare i livelli ampiamente negativi del precedente novembre: aumentano pur di poco gli ordinativi, le giacenze di prodotti finiti scendono su livelli normali e migliorano lievemente le attese di produzione per i prossimi 3-4 mesi. Il quadro è di sostanziale stazionarietà anche a livello nazionale e in Spagna e Francia, mentre prosegue la tendenza negativa in Germania, dove la fiducia scende sul minimo da giugno 2020, con una contrazione della produzione sia a consuntivo che in prospettiva e ordini sui livelli più bassi dal settembre dell’anno pandemico. 

Nel manifatturiero l’ostacolo principale alla produzione rimane l’insufficienza di domanda, indicata come criticità ancora nel quarto trimestre 2023 da ben un quinto delle imprese nel Nord-Ovest (20,5%). A fine dello scorso anno risultavano oramai rientrate le problematiche lato dell’offerta, ma più di recente sono emerse nuove tensioni legate al trasporto navale, i cui costi sono esplosi per via dell’attuale crisi del Mar Rosso (il costo medio di un container da Shanghai a Genova nei primi giorni di febbraio è pari a 5.024 €, un valore quasi quattro volte quello di novembre 2023). Al contrario, i prezzi del petrolio e del gas naturale importato in Europa non hanno ad ora sofferto particolari conseguenze, sebbene rimangano su livelli elevati nel confronto storico (rispetto a gennaio 2020, i prezzi medi dei primi nove giorni di febbraio sono più alti del +153,7% per il gas e del +24,8% per il petrolio).

Sul fronte dei servizi, a gennaio 2024 nel Nord-Ovest si riduce la fiducia dopo tre mesi consecutivi di crescita. Questo calo è dovuto al ridimensionamento dei giudizi sull’andamento generale dell’azienda e alla diminuzione degli ordini in portafoglio (anche se su livelli comunque storicamente elevati); alla decrescita delle componenti relative alla situazione presente si affiancano più favorevoli aspettative di domanda per i prossimi mesi. L’indice rimane pressoché stabile a livello nazionale, cresce in Spagna e Francia (che dopo cinque mesi in area negativa torna sopra lo zero), mentre scende in Germania.

Sul fronte della demografia d’impresa, i dati riferiti al 2023 forniscono un’ulteriore evidenza della sostanziale tenuta del tessuto imprenditoriale lombardo. A fine anno, infatti, la Lombardia conta 815.372 imprese attive, numero in leggera crescita sia su base annua (+0,2%) che nel confronto con il 2019 (+0,1%). Questo andamento positivo contrasta con quello delle regioni italiane benchmark, quali Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto, dove invece prosegue il trend di riduzione già in atto prima della pandemia. In particolare, in Lombardia è aumentato lo stock di imprese operanti in ambito professionale, scientifico e tecnico (+5,1% nel 2023 rispetto al 2022), in ambito finanziario e assicurativo (+4,2%), nel noleggio e servizi di supporto alle imprese (+2,0%), nei servizi di informazione e comunicazione (+1,3%), nelle costruzioni (+1,0%) e nell’immobiliare (+0,4%).

Alla crescita dello stock di imprese lombarde attive nel 2023 si affianca, tuttavia, un tasso di natalità che rimane inalterato: il numero di nuove iscrizioni al Registro delle imprese è infatti circa lo stesso dell’anno precedente (segnando così una variazione nulla) e ancora sotto i livelli del 2019 (-3,1%), con un gap che, comunque, risulta il più contenuto tra le regioni italiane benchmark (Piemonte -12,7%, Veneto -6,6%, Emilia-Romagna -4,2%).

Genio & Impresa 

Consulta le infografiche dinamiche tratte dai dati del Booklet Economia e disponibili sul web magazine di Assolombarda Genio & Impresa

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