Le denunce di infortunio sul lavoro presentate tra gennaio e luglio sono state 288.873, 716 delle quali con esito mortale. Le patologie di origine professionale denunciate sono state 25.205.
I dati di quest’anno sono fortemente influenzati dall’emergenza COVID-19 pertanto non è possibile fare un confronto con gli anni precedenti.
La sospensione su tutto il territorio nazionale, tra il 9 marzo e parte del mese di maggio 2020, di molte attività produttive e l’emersione delle denunce di infortunio relative alle infezioni da Covid-19 avvenute nell’ambiente di lavoro, in particolare, sono fattori che hanno influenzato in maniera determinate i trend di analisi statistica da parte dell'INAIL.
Anche l’utilizzo della prestazione lavorativa in modalità agile ha contribuito a un calo delle denunce di infortunio.
Tra i settori economici della gestione Industria e servizi, il settore Ateco “Sanità e assistenza sociale”, invece, si distingue per il forte incremento delle denunce di infortunio in occasione di lavoro: +143% nei primi sette mesi, con punte di quasi il +500% nel bimestre marzo-aprile 2020/2019. Nei mesi di giugno e luglio si è assistito, invece, a un’inversione di tendenza con decrementi pari rispettivamente al -8% e al -16%. Nel 2020, inoltre, tre denunce su quattro del settore hanno riguardato il contagio da Covid-19.
Casi mortali
L’incremento dei casi mortali è stato influenzato dal numero dei decessi avvenuti e protocollati al 31 luglio 2020 a causa dell’infezione da Covid-19 in ambito lavorativo.
A livello nazionale rispetto ai primi sette mesi dell’anno scorso si registra una riduzione degli infortuni mortali in itinere, che sono passati da 167 a 113 (-32,3%), mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono aumentati da 432 a 603 (+39,6%).
Malattie professionali
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi sette mesi del 2020 sono state 25.205, 13.296 in meno rispetto allo stesso periodo del 2019 (-34,5%). Anche in questo caso a influenzare la flessione è il numero delle denunce presentate tra marzo e luglio 2020, in riduzione del 49% rispetto allo stesso periodo del 2019, con un picco del -87% registrato nel mese di aprile.