Il portale degli interpelli

Nell’ambito del contributo Covid 19, in tutte le ipotesi in cui la fase di liquidazione dell’impresa sia stata già avviata, alla data di dichiarazione dello stato di emergenza Covid-19 (al 31 gennaio 2020, Delibera del Consiglio dei Ministri 31 gennaio 2020), non è consentito fruire del contributo, in quanto l'attività ordinaria risulta interrotta in ragione di eventi diversi da quelli determinati dall'emergenza epidemiologica COVID-19. 

Sono inclusi nell'ambito applicativo della norma i soggetti la cui fase di liquidazione è stata avviata successivamente alla data del 31 gennaio 2020.

Agli investitori che effettuano – anche per tramite Oicr e altre società che investono prevalentemente in startup e Pmi innovative - investimenti in capitale di rischio di Pmi innovative, è attribuito:

 - per le persone fisiche, una detrazione dall’imposta lorda Irpef pari al 30% dell’ammontare investito, fino a un massimo di un milione di euro;

 - per le persone giuridiche, una deduzione dall’imponibile Ires pari al 30% dell’ammontare investito, fino a massimo di 1,8 milioni di euro.

L’incentivo è condizionato al mantenimento della partecipazione nella Pmi innovativa per un minimo di tre anni.

Nell'ambito di una rete d'imprese che gestisce una biblioteca, se le Cooperative svolgono singoli servizi autonomi, la prestazione va fatturata alla rete con l'aliquota IVA ordinaria, in quanto prestazione generica. Se, invece, una sola Cooperativa rende tutti i servizi oggetto dell'appalto, la fattura va emessa nei confronti della rete in esenzione IVA, in quanto si configura in capo a tale soggetto la gestione globale della biblioteca.

I proventi derivanti da strumenti finanziari partecipativi (SFP) rafforzati - percepiti da dipendenti e/o amministratori delle società target che non sono legate da un rapporto di controllo, nemmeno indiretto, con l'emittente, seppur dello stesso gruppo societario - rappresentano redditi di capitale, in quanto tali strumenti sono assimilabili alle azioni.

La retribuzione corrisposta ad un docente estero (Olanda) che ha già fruito del periodo di esenzione dalla tassazione in Italia per due anni accademici (2016-2017 e 2017-2018), ai sensi dell'art. 20 della Convenzione Italia-Olanda, non è esente da imposta per il periodo in esame in esame (2019-2020), in quanto l'annualità in cui il professore non ha soggiornato in Italia (2018-2019) non consente di far ripartire il conteggio dei due anni ai fini dell'esenzione da tassazione in Italia.

Infatti la non imponibilità delle remunerazioni percepite per l'attività di insegnamento svolta nel nostro Paese è limitata a un solo periodo non superiore a due anni consecutivi dall'inizio del soggiorno.

Il contribuente residente in Italia che ha ricevuto la liquidazione, in un'unica soluzione, di una somma da parte di un fondo estero di previdenza complementare (Svizzero), percepisce redditi assimilabili al reddito di lavoro dipendente ("pensioni di ogni genere e assegni equiparati"). Tale emolumento va tassato in via separata, ai sensi dell'art. 17, co. 1, lett. a), del TUIR, in Italia. Tuttavia, non si applicano le norme di tassazione previste per la previdenza complementare.