Il portale degli interpelli

Per le operazioni connesse alla realizzazione di un'ospedale Covid-19 in strutture cedute a titolo di erogazione liberale ad un'ospedale da parte di una Fondazione di diritto privato sono esenti ai fini IVA, ai sensi del combinato disposto dell'art. 66 del Decreto Cura Italia e dell'art. 10, co. 1, n. 12), del DPR n. 633/72.

Per il Gruppo bancario, la cui attività è concentrata nella gestione di elementi patrimoniali in estinzione, la cessione di parte di tali elementi (12 finanziamenti attivi, 28 derivati stipulati con la clientela, la partecipazione del 3,11% in un istituto bancario e 21 titoli obbligazionari) non integra una cessione di struttura organizzativa aziendale, in quanto l'operazione nel suo complesso ha ad oggetto una pluralità di elementi patrimoniali isolati. Pertanto, l'operazione è qualificabile come cessione di singoli beni.

Il soggetto non residente, stabilito in uno Stato UE, identificato direttamente ai fini IVA in Italia, può avvalersi del regime IVA previsto per gli esportatori abituali.

La carta regalo con cui possono essere acquistati i beni commercializzati dalle società italiane del gruppo, che prevedono sia beni ad aliquota ordinaria che ad aliquota agevolata, rientra nella categoria dei buoni multi-uso, non essendo noti al momento dell'emissione nè la tipologia di bene acquistabile, nè la quantità, nè l'aliquota. Pertanto, l'operazione diventa rilevante e l'IVA esigibile nel momento in cui la carta regalo viene utilizzata dal possessore per l'acquisto dei beni.

La fornitura di terminali di gioco importati in Italia sconta l'applicazione dell'aliquota IVA ordinaria, in quanto l'esenzione IVA non si applica in ogni caso alla locazione o ad altro contratto che trasferisce il possesso o la disponibilità delle apparecchiature da gioco.

Le somme erogate in adempimento degli impegni assunti in forza di un sopravvenuto accordo transattivo sono assoggettabili ad IVA, in quanto le stesse sono qualificabili come il corrispettivo di un obbligo di non fare/permettere, il cui nesso di sinallagmaticità conferma il carattere novativo degli accordi.