Il portale degli interpelli

Nel caso di cessione d'azienda, ai fini della determinazione dell'ammontare del fatturato medio da porre a confronto per la verifica dei requisiti d'accesso al contributo, sarà necessario escludere le somme riferibili all'azienda ceduta; il passaggio dall'attività di impresa a quella professionale non determina alcun effetto sulle modalità di fruizione del contributo.

L'Agenzia delle Entrate nega la sussistenza del requisito di commercialità, previsto dall'articolo 87 co. 1 lett. d) del TUIR ai fini della fruizione del regime pex, in capo ad una società partecipata inattiva nel 2016 e 2017, con inizio dell'attività il 06/11/2017 a fronte del perfezionamento di un contratto di affitto di un ramo d'azienda.
Le attività svolte tra il 2016 e novembre del 2017 non appaiono connotate da una natura preparatoria alla concreta attività produttiva e commerciale della partecipata, essendo, piuttosto, finalizzate ad una valutazione della sostenibilità economica e dei ritorni dell'investimento consistente nell'affitto del ramo aziendale.
Non è quindi riscontrabile un periodo di start up, idoneo a far retroagire il computo del periodo triennale di svolgimento di attività commerciale, con conseguente inapplicabilità del regime di esenzione di cui all'art. 87 del TUIR.

I dati riportati nel prospetto di "Riepilogo ai fini contabili della dichiarazione doganale di importazione" estratti dalla dichiarazione doganale registrata sul sistema informativo doganale, ai fini dell'assolvimento degli obblighi di registrazione previsti dalla normativa IVA, sono idonei all'esercizio del diritto di detrazione dell'IVA pagata all'importazione. Tale semplificazione può essere utilizzata anche per la registrazione nel registro IVA acquisti, delle bollette doganali ed ora dei "prospetti di riepilogo ai fini contabili", se è possibile collegare il documento riepilogativo ai dati indicati nei prospetti delle singole dichiarazioni doganali.

La cessione di beni (nel caso di specie fiori) effettuata da un'azienda tramite il proprio sito internet o con altre modalità telematiche (es. canali mobile, app o numero verde), cui segue la consegna fisica degli stessi da parte del soggetto (il fiorista esecutore) incaricato dal venditore, può essere assimilata alle vendite per corrispondenza, nel rispetto dei requisiti richiesti.

L'istante fallito nel 2021 non può fruire del contributo a fondo perduto perequativo istituito dal Decreto Sostegni-bis (D.L. 25 maggio 2021, n. 73), in quanto alla data del 31 dicembre 2019 soddisfava le condizioni previste dal diritto nazionale per l'apertura di una procedura concorsuale per insolvenza.

L'istante fallito nel 2021 non può fruire del contributo a fondo perduto automatico istituito dal Decreto Sostegni-bis (D.L. 25 maggio 2021, n. 73), in quanto alla data di entrata in vigore della suddetta disposizione risultava già soggetto a procedura concorsuale per insolvenza.