Il portale degli interpelli

Se i beni oggetto dell'operazione, prima della loro spedizione all'estero, sono sottoposti dal promotore della triangolazione a verifiche o collaudi, ai fini del controllo della rispondenza dei medesimi ai requisiti costruttivi richiesti, non viene meno il regime di non imponibilità della cessione all'esportazione triangolare, di cui all'art. 8, co. 1, lett. a), del DPR n. 633/72. Infatti, tale circostanza non rappresenta una consegna di beni in Italia, in quanto vengono effettuati soltanto meri accertamenti tecnici volti a garantire la qualità ed il funzionamento dei beni prima della loro spedizione.

Sconta l’Iva ridotta del 10%, prevista dal punto n. 80 della Tabella A, parte III, allegata al Dpr n. 633/1972, la cessione dei preparati a base di miscugli di piante o parti di piante, semi o frutta di diverse specie con altre sostanze (come ad esempio uno o più estratti di piante), che non siano destinati al consumo immediato ma costituiscono prodotti utilizzati per la preparazione di infusi o di tisane, in particolare quelle aventi delle proprietà lassative, purgative, diuretiche, carminative, così come i prodotti che dovrebbero alleviare certi disturbi o contribuire al buono stato di salute.

Le somme erogate da una società residente in Italia a titolo transattivo ad un lavoratore non residente, in seguito ad una conciliazione giudiziale per la mancata stipula del contratto di lavoro, sono imponibili in Italia, pertanto le medesime devono essere assoggettate a ritenuta d'acconto, ai sensi dell'art. 23, co. 2, del DPR 600/73. Infatti, il criterio di collegamento ai fini dell'attrazione dei predetti emolumenti nella potestà impositiva nazionale è costituito solo dalla residenza fiscale del soggetto erogante, in quanto non rileva la circostanza che la prestazione lavorativa sia svolta in Italia o all'estero.

Non tutti i destinatari dell’obbligo di fattura elettronica della Pubblica Amministrazione  sono compresi automaticamente nell’ambito di applicazione dello split payment, ai sensi dell’art. 5-bis del D.M. 23 gennaio 2015.

Nel caso in specie, Il soggetto privato aggiudicatore di un appalto pubblico per la costruzione e realizzazione di un'infrastruttura, seppur inquadrato nell'elenco iPA quale stazione appaltante e destinatario della fatturazione elettronica PA soltanto con riferimento all'appalto pubblico, non è soggetto all'applicazione del regime dello split payment.

Le cessioni di beni e le prestazioni di servizi poste in essere per la realizzazione degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici sono assoggettate all'imposta sul valore aggiunto in base alle aliquote previste per gli interventi di recupero del patrimonio immobiliare. 

Godono dell'applicazione dell'aliquota IVA agevolata del 10% le prestazioni aventi ad oggetto interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria eseguite su edifici a prevalente destinazione abitativa privata. Con riferimento all'applicazione dell'IVA agevolata in tema di riqualificazione energetica, le cessioni di beni e le prestazioni di servizi poste in essere per la realizzazione degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici sono assoggettate all'imposta sul valore aggiunto in base alle aliquote previste per gli interventi di recupero del patrimonio immobiliare.

In relazione agli interventi di efficientamento energetico, di cui all'art. 16-bis, co. 1, lett. h), del TUIR, non è più possibile optare per la cessione del credito dal 1° gennaio 2020, pertanto la medesima può essere effettuata per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2019.

Nell'ambito di un subappalto di servizi logistici, gli adeguamenti tariffari e le somme che sono state accettate di pagare all'appaltatore, da corrispondere al subappaltatore per il versamento ai propri dipendenti (indennità di buonuscita e somma a titolo di transazione generale), fanno parte del corrispettivo erogato per la prosecuzione del rapporto, fino all'esaurimento della commessa. Il corrispettivo deve essere assoggettato ad IVA con aliquota ordinaria del 22%.