Il portale degli interpelli

Nel caso di cessazione del ramo d’azienda, la sopravvenienza passiva derivante dall'eliminazione dell'avviamento è deducibile, in quanto concorre alla determinazione del reddito nei limiti del valore fiscale non ammortizzato del bene, poiché deriva dalla sopravvenuta insussistenza di attività iscritte in bilancio in precedenti esercizi.

Ai fini del credito d'imposta, la società con un pro-rata di detraibilità pari a 0 potrà considerare tra i costi rilevanti per la determinazione della base di commisurazione dell'agevolazione anche l'IVA indetraibile assolta.

Nel caso di percezione nel 2019 di redditi di pensione superiori a 30.000 euro, il contribuente decade dal regime forfetario a partire dall'anno 2020.

Il mancato esercizio dell'opzione per l'accesso al regime del consolidato fiscale nazionale può essere sanato con la remissione in bonis se il contribuente ha agito in buona fede, ovvero ha adottato comportamenti coerenti con il regime opzionale prescelto.

Il contribuente che ha istituito una società il 1° ottobre 2019, prevedendo una durata del primo esercizio sociale pari a 15 mesi, può fruire della sospensione del saldo del versamento IRAP relativo al 2021, prevista dal DL Rilancio.

La maggior IVA addebitata per errore, nel caso in cui sia passato più di un anno dall'effettuazione dell'operazione e non sia possibile emettere una nota di variazione, può essere recuperata mediante istanza di rimborso, da presentare entro 2 anni dal versamento. Nel caso di split payment, l'istanza deve essere presentata dal fornitore, indicando quale beneficiario del rimborso il cessionario/committente.