Il portale degli interpelli

L'accordo di ristrutturazione dei debiti finanziari non rappresenta una causa ostativa all'accesso al credito d'imposta per investimenti beni strumentali nuovi, in attività di formazione 4.0 del personale e per la ricerca e sviluppo. La circostanza che la norma di esclusione menzioni soltanto il concordato liquidatorio e non quello in continuità può considerarsi espressiva della volontà del legislatore di escludere dalla disciplina agevolativa solo le imprese assoggettate a procedure che hanno una finalità liquidatoria dell'attività aziendale.

I beni oggetto di investimento dati in comodato d'uso a terzi sono agevolabili al fine del credito d'imposta, purché siano utilizzati dal comodatario nell'ambito di un'attività strettamente funzionale all'esigenza di produzione del comodante e siano idonei a cedere le proprie utilità anche all'impresa proprietaria/comodante.

La cessione/locazione di macchinari per l'effettuazione di test diagnostici per la rilevazione del virus Covid-19 del caso di specie rientrano nella "strumentazione per diagnostica per Covid-19", pertanto possono fruire del regime IVA agevolato. Considerato che detti beni possono essere classificati come "accessori" ai dispositivi medico-diagnostici in vitro, ne consegue che alla cessione/locazione, in deroga all'art. 124 fino al 31/12/2022, si applica il regime di esenzione con diritto alla detrazione in capo al cedente, ai sensi della disciplina di cui all'art. 1, co. 452, della Legge di Bilancio 2021.

La rinuncia a crediti relativi a canoni di affitto d'azienda scaduti, disposta in conseguenza ad una sopravvenuta situazione di crisi derivante dall'epidemia da Covid-19, costituisce una diminuzione di ricavi ai fini IRES e non una perdita su crediti deducibile. Infatti, la fattispecie è da inquadrare come una modifica dell'originario contratto e non come una modifica unilaterale, poiché volta ad ottenere la sostituzione in parte del preesistente assetto contrattuale con una nuova regolamentazione dei reciproci interessi.

In tema di credito d'imposta in investimenti in beni strumentali nuovi, i registratori di cassa telematici non possono considerarsi riconducibili tra i beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi aziendali secondo il paradigma "4.0" e quindi ammessi alla fruizione delle agevolazioni previste dalle diverse discipline applicabili, ratione temporis, in ragione della data di effettuazione degli investimenti. Rimane la possibilità di applicare ai medesimi beni le agevolazioni previste per i beni strumentali diversi da quelli riconducibili nei citati allegati A e B alla legge n. 232 del 2016.

Le imprese che non hanno fruito del credito d'imposta per botteghe e negozi in relazione al mese di marzo 2020 perché non erano soddisfatti tutti i requisiti di cui all'art. 65 del DL n. 18/2020 possono fruire dell'agevolazione di cui all'art. 28 del DL n. 34/2020, qualora rientrino nell'ambito oggettivo e soggettivo delineato da quest'ultima.