Il portale degli interpelli

La quota dei crediti d'imposta ceduti che non è utilizzata entro il 31 dicembre dell'anno in cui è stata comunicata la cessione non può essere utilizzata negli anni successivi, né richiesta a rimborso ovvero ulteriormente ceduta. In alternativa all'utilizzo diretto, entro il 31 dicembre dell'anno in cui è stata comunicata la prima cessione i cessionari possono ulteriormente cedere i crediti d'imposta ad altri soggetti. 

Risposta parzialmente rettificata dalla risposta n. 153 del 23 marzo 2022. 

Integra un'ipotesi di trust inesistente anche quella in cui il trustee non possa esercitare i suoi poteri senza il consenso dei beneficiari. In tal caso i redditi formalmente prodotti dal Trust saranno assoggettati a tassazione in capo al Disponente secondo i principi generali previsti per ciascuna delle categorie reddituali di appartenenza.

Il superbonus si applica anche per le prestazioni professionali come la progettazione, la verifica e validazione dei progetti, la direzione lavori, il coordinamento della sicurezza, il collaudo dei lavori, rese dal personale interno degli istituti autonomi case popolari (IACP) comunque denominati. I costi delle prestazioni afferenti agli interventi agevolabili svolte da tale personale devono essere debitamente documentati o rilevati almeno nella contabilità interna.

Le forme pensionistiche comunitarie non sono tenute per le adesioni effettuate in Italia ad assolvere l'imposta sostitutiva nella misura del 20% sul risultato netto maturato in ciascun periodo d'imposta prevista per i fondi pensione istituiti in Italia. In ogni caso sono tassate le prestazioni pensionistiche complementari da erogare agli iscritti italiani.

Nel caso di commercio elettronico indiretto, il contribuente non è tenuto a documentare i relativi corrispettivi né tramite fattura (fatta salva un'eventuale richiesta del cessionario in tal senso), né tramite memorizzazione elettronica e invio telematico dei corrispettivi. Tuttavia, i corrispettivi delle vendite devono essere annotati nel registro previsto dall'art. 24 del decreto IVA. Ne deriva l'esonero dall'obbligo di certificazione, anche telematica, dei corrispettivi salva la facoltà di adempiervi per scelta.

Nell’ambito dei gruppi societari, se non vi è coincidenza soggettiva tra la capogruppo ai fini del bilancio consolidato e la controllante ai fini della liquidazione di gruppo IVA, solo quando quest'ultima (controllante IVA) è, a sua volta, obbligata alla presentazione di un bilancio consolidato, confluendo in essa entrambe le figure di controllante IVA e controllante civilistica, la garanzia può essere dalla medesima prestata direttamente.