Safety First si fa in 3 Perché fare safety first

Premessa

In un sistema socio-economico in cui il concetto di “apprendimento continuo” si è stabilmente consolidato, appare anacronistico e velleitario “delegare” interamente la genesi di questa cultura esclusivamente al sistema educativo, che non sempre ha gli strumenti e le risorse per comprendere e far fronte agli attuali livelli di complessità del mercato.

In questo contesto, la formazione erogata dall’azienda appare sempre più necessaria per l’educazione e l’occupazione dei nostri giovani: l’avanzamento tecnologico, la specializzazione dei contesti produttivi, le crescenti sfide poste dai mercati e la velocità con cui tutti questi elementi evolvono e interagiscono tra loro destabilizzano il sistema educativo nel rispondere alla domanda di professionalità del mercato del lavoro e rendono le aziende sempre più desiderose di intercettare i giovani per integrarne le competenze, in risposta ai propri fabbisogni (spesso, urgenti).

In tale cornice, trova giustificazione il fatto che l’impresa sia chiamata in causa nella formazione dei giovani e ricopra un ruolo ben preciso nel potenziamento di competenze trasversali e tecniche da parte dei giovani durante il loro percorso di studio.

Fattispecie come il tirocinio, l’alternanza scuola-lavoro, i PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) e l’apprendistato (con specifico riferimento all’apprendistato di I e III livello) sono e saranno pratiche largamente diffuse, in qualche caso persino obbligatorie, al fine del conseguimento del titolo di studio; è, quindi, necessario educare alla salute e alla sicurezza sul lavoro a tutti i livelli, tutelando le ragazze e i ragazzi che si accingono a imparare sul campo cos’è “il lavoro”.

Qualunque sia la modalità con cui l’azienda valuti di inserire nella propria organizzazione dei giovani ancora “in formazione”, tutte queste partono da una considerazione comune: chiunque frequenti gli spazi aziendali e affianchi i dipendenti anche solo in parte delle loro attività si espone al medesimo rischio e, pertanto, va tutelato nel medesimo modo.

Al di là delle riflessioni sull’opportunità stessa delle esperienze formative in azienda per le nostre giovani risorse (che sono, ormai, da diversi anni un dato di fatto), la dispensa focalizzerà la propria attenzione sul tema della diffusione della cultura della tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, della quale tanto le imprese quanto il sistema educativo sono chiamate a farsi carico.

Si farà, quindi, il punto sulla normativa vigente al fine di presentare indicazioni pratiche, sintetiche e chiare per condurre esperienze formative in azienda in sicurezza.