Le periodiche ondate di calore possono rappresentare un problema per la salute di determinate categorie di lavoratori; in attesa di eventuali sviluppi normativi, Assolombarda riprende questi argomenti e presenta una serie di strumenti per una corretta valutazione del rischio.
Riferimenti normativi
Nel Testo unico sono presenti richiami agli obblighi dei datori di lavoro:
- Articolo 64, "Il datore di lavoro provvede affinché: i luoghi di lavoro siano conformi ai requisiti di cui articolo 63, commi 1 , 2 e 3"; i riferimenti tecnici sono nell'All. IV;
- All. IV, "La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all’organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori";
- Articolo 181, "Nell’ambito della valutazione di cui all’articolo 28 , il datore di lavoro valuta tutti i rischi derivanti da esposizione ad agenti fisici in modo da identificare e adottare le opportune misure di prevenzione e protezione con particolare riferimento alle norme di buona tecnica ed alle buone prassi. La valutazione dei rischi derivanti da esposizioni ad agenti fisici è programmata ed effettuata, con cadenza almeno quadriennale , da personale qualificato nell’ambito del servizio di prevenzione e protezione in possesso di specifiche conoscenze in materia";
- ecc.
La valutazione dei rischi
La valutazione del rischio legato alle alte temperature è finalizzata alla ricerca e adozione di idonee misure tecniche, organizzative e procedurali. In particolare, risultano utili i seguenti documenti:
Per una panoramica completa sul tema è possibile fare riferimento alla documentazione consultabile su:
- Portale Agenti Fisici; in questa pagina è importante la sezione sui calcolatori di indice di calore ("heat index") e PHS (“Predicted Heat Strain”, Stress Termico Previsto) per la valutazione dello stress termico da calore mediante il calcolo della sollecitazione termica prevedibile. Vi sono anche indicazioni per le misure di prevenzione e protezione negli ambienti caldi outdoor/indoor;
- INAIL - Stress Termico; su questo link sono riportate anche le indicazioni per la stima del rischio da stress calorico, che può essere effettuata mediante l’indice di valutazione WGBT (Wet Bulbe Globe Temperature), descritto nella norma UNI EN ISO 7243:2017;
- Worklimate; previsioni del rischio caldo prodotte da un sistema sperimentale automatico di un modello meteorologico;
- OSHA- Heat at work Guidance for workplaces - Linee guida della Agenzia di Bilbao;
- Vademecum del Ministero del Lavoro;
- ecc.
Questi strumenti sono già stati richiamati nelle news precedenti.
Sul punto è intervenuto anche l'INPS con alcuni chiarimenti interpretativi sulle richieste di integrazione salariale per le temperature elevate (leggi la news).
Medico competente e sorveglianza sanitaria
Nell’ambito della sorveglianza sanitaria, il medico competente può fornire indicazioni per prevenire il rischio da colpo di calore, in relazione alla mansione svolta dai lavoratori
La presenza di situazioni di fragilità o di alcune malattie come le cardiopatie, malattie renali, diabete, obesità possono rendere necessarie riflessioni ed attenzioni particolari, da parte del medico competente.