Road to MCE 4x4 2023 - Le sfide della logistica green

Il 19 ottobre si terrà l'ottava edizione di MCE 4x4. Per leggere l'articolo completo visita il sito MCE4x4.mobilityconference.it

La logistica svolge un ruolo fondamentale nell’economia di un paese, garantendo la gestione efficiente e il flusso di merci lungo la catena di approvvigionamento. Tuttavia, il crescente impatto ambientale delle sue attività richiede l’adozione di pratiche sostenibili. In Italia, come in molte altre nazioni, l’attenzione verso la logistica green è in costante crescita. Secondo i dati dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del Politecnico di Milano, che da anni analizza questo settore, il valore totale delle attività logistiche in Italia è stato di 116,4 miliardi di euro a fine 2022, con una crescita del 2,8% sull’anno precedente. L’ultimo decennio è stato molto positivo, per un ambito che ha retto molto meglio di altri la crisi della pandemia: ci sono stati notevoli cambiamenti, influenzati da sviluppi tecnologici, dai modelli di consumo e dalla crescente consapevolezza ambientale. Proprio l’aumento del commercio elettronico ha comportato una maggiore domanda di servizi di consegna, che ha reso necessaria un’elevata attenzione ai suoi effetti.

La necessità di rendere la logistica sostenibile

L’elevato consumo di carburante (con i suoi costi accresciuti) per la movimentazione delle merci con il trasporto su strada, marittimo e aereo, rappresenta una delle maggiori preoccupazioni. Se lo spostamento dei mezzi è la causa principale delle emissioni di CO2, non va naturalmente trascurata la gestione dei magazzini e della catena di approvvigionamento. Altrettanto importanti sono gli aspetti legati ai consumi energetici, allo smaltimento dei rifiuti, all’eccessivo utilizzo di imballaggi: problematiche che richiedono interventi mirati e soprattutto immediati.

Il termine “Green Logistics” (appunto, logistica sostenibile) circola da tempo fra gli addetti del settore, anche se i passi verso questo nuovo concetto hanno spesso diverse lunghezze: da un lato il 95% delle multinazionali ha dichiarato di avere iniziato ad attuare politiche di miglioramento ambientale, ma dall’altro c’è il 45% delle PMI che non ha ancora preso una posizione. Questi dati raccolti dell’Osservatorio OSIL della LIUC Università Cattaneo di Varese hanno anche fatto emergere che oltre la metà dei magazzini analizzati non soddisfa i requisiti di sostenibilità in generale.

È perciò necessario individuare e adottare soluzioni che possono risolvere i problemi identificati.

Nuove prospettive nei trasporti

Nel 2021 lo studio “Measuring Industry’s Temperature” dell’Università di Amburgo rilevava che il processo di riduzione delle emissioni di CO2 dei principali operatori logistici europei era già in corso, integrandosi alla pianificazione strategica delle aziende. La prevalenza dei manager intervistati aveva espresso una serie di considerazioni per decarbonizzare la logistica e utilizzare i veicoli in maniera più efficiente.

Queste vanno dall’aggiornamento dell’infrastruttura IT, per un’ottimizzazione del carico dei veicoli e dei percorsi, fino all’incremento dell’efficienza energetica dei trasporti, con la conversione verso energie alternative e la movimentazione in modalità più pulite: ad esempio, “rispolverando” il treno.

Da tempo si stanno studiando strategie per migliorare l’impatto degli autocarri medi e pesanti, poiché il trasporto merci su strada rappresenta il 53% delle emissioni di CO2 all’interno dei trasporti legati al commercio globale. Una tendenza destinata a salire se non si interverrà, secondo McKinsey, che a fine 2021 ha pubblicato il rapporto Road Freight Zero (RFZ) del World Economic Forum (WEF): l’analisi in ambito europeo presenta sia gli ostacoli ma anche le soluzioni per raggiungere l’obiettivo di emissioni zero, applicabile in buona parte a livello globale.

Se la dipendenza dai combustibili fossili è ancora fortissima si stanno sempre più facendo strada alternative tecnologiche: i motori LNG (Liquefied Natural Gas), hanno evidenziato un abbattimento delle emissioni, rispetto ai motori diesel, dal 90% in meno del particolato fino al 15% del CO2, oltre che a una minore rumorosità e a miglioramenti ulteriori nel caso del BioLNG. Consumi inferiori implicano poi una riduzione sui costi del carburante; la criticità è al momento legata alla rete di rifornimento, non ancora sufficientemente capillare.

In Italia, già alcuni operatori hanno investito in flotte di veicoli a basse emissioni o ibride, limitando così l’impatto ambientale del trasporto merci. Un nome su tutti è quello di Poste Italiane, che punta a raggiungere la “Carbon Neutrality” entro il 2030. Già oggi può vantare una flotta di quasi 23.000 veicoli a basse emissioni, di cui 3.600 elettrici utilizzati dai portalettere. D’altronde già all’inizio del secolo scorso l’azienda si avvaleva del mezzo di trasporto sostenibile per definizione, la bicicletta, che resterà fino al dopoguerra il primario veicolo postale.

A tale proposito continuano a crescere le Cargobikes, quelle biciclette dotate di un carrello o di un ampio portapacchi, per trasportare le merci: un sondaggio dell’Unione Europea stima circa 43.600 cargo bike in Europa a fine 2020. Non solo ad Amsterdam, Copenaghen, Londra o Parigi, ma anche a Milano, Roma, Torino o Bologna esistono alcune aziende che svolgono questa attività, ottimizzando la cosiddetta consegna dell’ultimo miglio.

Sempre più aziende hanno intrapreso un percorso di digitalizzazione, adottando tecnologie digitali avanzate, come l’intelligenza artificiale e l’Internet delle cose, per migliorare l’efficienza e limitare gli sprechi. In quest’ottica la razionalizzazione delle rotte e l’utilizzo di tecnologie intelligenti può portare dei benefici significativi: l’hanno ad esempio dimostrato i quattro ingegneri che hanno dato vita a Cargoful (startup selezionata per l’edizione 2022 di MCE 4×4). La startup ha realizzato un software che, attraverso l’analisi e l’elaborazione dei dati storici, fornisce una pianificazione e un’organizzazione dei trasporti particolarmente efficienti: ne sono derivati risparmi nei chilometri percorsi e quindi nelle emissioni prodotte. Una rete collaborativa fra differenti aziende logistiche potrà poi ridurre ulteriormente la congestione del traffico e l’inquinamento associato.

Per approfondire ulteriormente il tema e leggere l'articolo completo visitare il sito di MCE 4x4 al seguente link.

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