Dopo giorni di confronto e minacce di fermo, le rappresentanze dell’autotrasporto hanno siglato, il 17 marzo 2022, un protocollo d’intesa con il MIMS (in allegato).
Il Protocollo è stato sottoscritto da tutte le rappresentanze dell’autotrasporto presenti al Tavolo, anche se Anita (l'associazione aderente a Confindustria), ha ribadito il suo forte dissenso nell’applicazione ai contratti verbali dei valori minimi di riferimento.
L’intesa, oltre a fare riferimento a quanto già concesso dal MIMS alle imprese di autotrasporto per il triennio 2022-2024 (240 milioni di euro, cui è seguito un decreto di ripartizione delle risorse), cui si aggiunge lo stanziamento presente nel DL Energia pari a 79,6 milioni di euro, contiene l’impegno del MIMS/Governo di “tradurre in normativa”, quanto concordato con le rappresentanze, ovvero:
- nei contratti scritti, viene mantenuta la libera contrattazione con l’inserimento tra gli elementi essenziali della clausola di adeguamento del gasolio, la cui assenza determina l’equiparazione ad un contratto non scritto;
- nei contratti in forma non scritta, il prezzo del servizio di trasporto deve tenere obbligatoriamente conto dei valori indicativi dei costi di riferimento che saranno pubblicati ed aggiornati almeno trimestralmente dal MIMS.
Inoltre, il Protocollo prevede altri impegni ministeriali che hanno finalità di modificare e integrare altre disposizioni, come quelle relative ai tempi di pagamento, ai tempi di carico e scarico (tramite confronto con la committenza), ma anche di procedere all’attuazione del Regolamento (UE) 2020/1055 per la parte relativa all’accesso alla professione di autotrasportatore, all’accelerazione delle procedure per i pagamenti degli incentivi e dei contributi dovuti al settore, nonché di negoziare con la Commissione UE affinché gli incentivi previsti dal Marebonus, ma anche del Ferrobonus siano direttamente attribuiti alle imprese di autotrasporto.