Coronavirus: riapertura dei confini esterni dell'Unione Europea dall'1 luglio

L’Unione Europea ha revocato alcune delle restrizioni di viaggio imposte per contenere la diffusione del Covid-19 e ha decretato la riapertura delle frontiere esterne verso 15 paesi terzi. L’Italia continua a mantenere la quarantena per le persone che provengono da questi paesi.

Il 30 giugno, il Consiglio europeo ha emanato una raccomandazione che prevede una revoca graduale delle restrizioni temporanee ai viaggi verso l'UE. L’elenco dei paesi contenuto nella raccomandazione sarà soggetto a revisione costante e aggiornato ogni 14 giorni, con l’aggiunta di nuovi paesi a seconda delle rispettive curve epidemiologiche.

Sulla base dei criteri e delle condizioni stabiliti, dal 1 ° luglio è prevista la riapertura dei confini UE verso 15 Stati terzi:

  • Algeria
  • Australia
  • Canada
  • Georgia
  • Giappone
  • Montenegro
  • Marocco
  • Nuova Zelanda
  • Ruanda
  • Serbia
  • Corea del Sud
  • Thailandia
  • Tunisia
  • Uruguay
  • Cina (ma in maniera conforme al principio di reciprocità)

Tra i criteri previsti per definire i paesi terzi con cui riaprire i confini figurano la situazione epidemiologica e le misure di contenimento, comprese le distanze fisiche, nonché le considerazioni economiche e sociali.

Nello specifico, per quanto riguarda la situazione epidemiologica, i paesi terzi elencati devono soddisfare i seguenti requisiti:

  • una soglia vicina o inferiore a 16 persone contagiate su 100 mila abitanti nelle ultime 2 settimane;
  • la tendenza dei nuovi casi a partire dal giorno della riapertura delle frontiere esterne e se questa tendenza è stabile o in diminuzione rispetto alle ultime 2 settimane;
  • la risposta complessiva alla pandemia da parte di questi Stati non membri, tenendo conto delle informazioni disponibili su aspetti quali i test, il monitoraggio, la ricerca di contatti, il blocco, l'elaborazione e i meccanismi di notifica.

Inoltre, la raccomandazione propone che i cittadini di Paesi terzi non siano discriminati sulla base della nazionalità, tenendo conto solo della residenza nel decidere se autorizzare o meno il viaggio. Gli Stati membri dovranno anche avere la capacità di riaprire rapidamente o, al contrario, di chiudere altrettanto rapidamente le loro frontiere esterne ai residenti di un Paese a seconda della valutazione della situazione sanitaria. Tutti gli Stati membri dovrebbero, se possibile, coordinarsi e non decidere unilateralmente di aprire le loro frontiere a uno Stato non membro se gli altri Stati membri non hanno deciso di farlo.

In allegato il testo integrale della raccomandazione.

Contatti

Area Internazionalizzazione e Commercio Estero, Giulia Repetto, tel. 0258370.497, e-mail .

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