Africa: al via l’AfCFTA, l’area di libero scambio del continente africano
Il 1° gennaio 2021 è entrata in vigore l’African Continental Free Trade Area-AfCFTA, la seconda area di libero scambio al mondo che mira ad accelerare il commercio intra-africano e rafforzare la posizione commerciale dell'Africa nel mercato globale.
L’African Continental Free Trade Agreement è un trattato internazionale che disciplina l'apertura delle frontiere e la creazione di un'area di libero scambio tra i Paesi africani aderenti. Con l’entrata in vigore dell’accordo, l’Africa è diventata il principale hub di libero scambio del pianeta che collegherà 53 economie africane su 54 (tranne l’Eritrea) per un totale di 1,3 miliardi di persone e con un PIL complessivo di 3.400 miliardi di dollari. Obiettivo dell’agreement è consolidare i processi di integrazione regionale e continentale cercando di favorire un solido processo di crescita delle produttività che sia in grado di integrare l’Africa nel commercio internazionale e di acquisire uno spazio politico univoco nei negoziati commerciali globali.
L’accordo prevede per i paesi africani firmatari la progressiva armonizzazione dei regimi doganali e tariffari, nonché l’abolizione dei dazi sul 97% delle merci entro il 2030.
Rispetto agli altri accordi esistenti – la Comunità Economica dell’ASEAN, che coinvolge i dieci Paesi del Sudest Asiatico, e l’Unione Economica Eurasiatica che riunisce Russia, Bielorussia, Armenia, Kazakhstan e Kyrgyzstan- l’AfCFTA si contraddistingue per il basso livello di commercio intra-continentale dei paesi membri contraenti.
Secondo le stime della Banca Mondiale, l’accordo di libero scambio, se attuato integralmente, rappresenta un importante trampolino per il decollo del commercio intra-africano, al momento fortemente marginale per ogni Paese del continente. Una sua piena e corretta implementazione potrebbe far uscire milioni di persone dalla povertà e fungere da strumento di contenimento contro gli effetti negativi da Covid-19. L’accordo possiede il potenziale per aumentare il reddito continentale del 7% (450 miliardi di dollari), promuovere la crescita dei salari e sollevare 30 milioni di persone da una condizione di povertà estrema entro il 2035.
Inoltre, è stato messo in evidenza come il sistema infrastrutturale africano risulti ancorato ad una logica funzionale di esportazione delle materie prime al di fuori del continente. Il deficit infrastrutturale si riflette principalmente nell'esigenza di minimizzare i costi logistici e nella mancanza di collegamenti nevralgici tra i principali centri urbani, fattore che rallenta lo sviluppo economico delle comunità locali. In quest'ottica, l'AfCFTA può fornire un importante stimolo nel ridefinire la mappa delle infrastrutture africane e, più in generale, contribuire ad un incremento della competitività del Made in Africa.
Maggiori informazioni sono disponibili al sito dedicato https://www.africancfta.org/.
Contatti
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