Digitalizzazione e rendimento sui mercati internazionali
La pandemia, la guerra e la conseguente crisi economica rischiano di soffocare l’attività delle imprese, che possono trovare nella digitalizzazione un importante strumento a supporto di strategie innovative per accrescere la propria competitività sui mercati internazionali
L’attuale contesto storico e geopolitico, caratterizzato da una forte incertezza e complessità, condiziona inevitabilmente le scelte strategiche delle imprese. Se a partire dal 2008, durante la crisi economica, le PMI italiane avevano trovato nell’export un’importante leva per resistere e continuare a crescere, la pandemia e la guerra in Ucraina hanno portato a gravi conseguenze sull’economia globale, imponendo un ripensamento del proprio approccio all’internazionalizzazione attraverso strategie innovative e verso mercati inediti.
In questo contesto più che mai, diventa essenziale il ruolo del top management su cui ricade il compito di affrontare situazioni di emergenza sviluppando piani alternativi. La digitalizzazione rappresenta uno strumento fondamentale a supporto di nuove strategie per accrescere la propria resilienza di fronte alle complessità geopolitiche, migliorando la propria competitività nel panorama internazionale.
La forte relazione tra grado di digitalizzazione e rendimento sui mercati internazionali è confermata anche dagli ultimi dati secondo cui le aziende che hanno innovato i propri processi attraverso la digitalizzazione riportano mediamente una performance sui mercati internazionali più alta del 27% rispetto a quelle non digitalizzate.
La digitalizzazione nelle PMI italiane
Nonostante l’incertezza del panorama odierno rischi di frenare l’attività delle imprese limitandone gli investimenti, la risposta del tessuto imprenditoriale italiano sembra essere per lo più positiva, dal campione analizzato nello studio condotto dall’università IULM (per Promos) sul tema «Sales Transformation per i mercati internazionali»: il 54% delle imprese sostiene di avere gestito il cambiamento come un’opportunità, mentre il 48% sta concentrando i propri investimenti su soluzioni finalizzate a rendere la propria azienda un’organizzazione più agile. Infine, il 60% sottolinea l’importanza di affrontare i cambiamenti dei mercati con uno spirito adattivo, introducendo prodotti, pratiche e tecnologie innovativi.
Resta invece rilevante il gap sulla digitalizzazione: solo il 23% delle imprese italiane ritiene di avere un elevato grado di digitalizzazione, mentre sale al 35% il numero di aziende che dichiara di avere un piano di trasformazione digitale ben definito.
Le aziende che affermano di avere sostenuto importanti investimenti in tecnologie digitali per l’export sono appena il 32% e in percentuale simile quelle che sostengono di essere in grado di fronteggiare adeguatamente la trasformazione digitale che attualmente investe i mercati internazionali.
Sono poche, infine, le aziende in grado di sfruttare appieno le potenzialità offerte dalle tecnologie digitali più d’avanguardia e solo il 36% afferma di aver introdotto sistemi di automazione delle vendite.
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