Tirocinio fraudolento: chiarimenti sulle sanzioni
La direzione centrale dell’Ispettorato del Lavoro ha fornito ulteriori chiarimenti in merito alla disciplina applicabile ai tirocini extracurriculari in seguito dell’entrata in vigore delle disposizioni previste dalla Legge di Bilancio, art.1 commi 721-726.
Nello specifico, il comma 723 dell’art. 1 della Legge di bilancio ha stabilito che in caso di tirocinio fraudolento (tirocinio utilizzato in sostituzione di un rapporto di lavoro) l’azienda ospitante è punita con un’ammenda di 50 euro per ciascun tirocinante coinvolto per ciascun giorno di tirocinio.
La nota dell’Ispettorato del lavoro chiarisce che il trattamento sanzionatorio citato è applicabile ai tirocini proseguiti e/o conclusi dopo il 1° gennaio 2022, data di entrata in vigore della Legge di bilancio.
Per quanto riguarda la corretta commisurazione della sanzione, si deve invece ritenere che il reato è configurabile a decorrere dal 1° gennaio 22, pertanto la sanzione è applicabile solo alle giornate di tirocinio fraudolento che decorrono da tale data.
La possibilità di riconoscimento della sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato, che può avvenire dietro pronuncia giudiziale su domanda del tirocinante.
Per quanto riguarda i profili previdenziali e i conseguenti recuperi contributivi, va considerato che il rapporto previdenziale intercorrente tra datore di lavoro e Istituto trova la propria fonte nella legge e presuppone esclusivamente l’instaurazione di fatto di un rapporto di lavoro. Il rapporto previdenziale è quindi sottratto alla disponibilità delle parti ed il conseguente recupero contributivo non può ritenersi condizionato dalla scelta del lavoratore di adire il giudice per ottenere il riconoscimento di un rapporto di lavoro.
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