I principi e i criteri direttivi che guidano il percorso di revisione sono quelli tracciati dalla Costituzione, dal diritto comunitario e dal diritto internazionale.
Nello specifico, l’articolo 2 della Legge delega enuncia i seguenti obiettivi:
- stimolare crescita economica e natalità con l'aumento dell'efficienza della struttura dei tributi e la riduzione del carico fiscale;
- prevenire, contrastare e ridurre l'evasione e l'elusione fiscale, anche mediante il rafforzamento del regime di adempimento collaborativo e degli istituti premiali, volti a favorire forme di collaborazione tra l'Amministrazione finanziaria e i contribuenti;
- destinare alla riduzione della pressione fiscale le risorse derivanti dal miglioramento dell'adempimento spontaneo degli obblighi tributari;
- razionalizzare e semplificare il sistema tributario e rivedere gli adempimenti dichiarativi e di versamento a carico dei contribuenti;
- assicurare la piena applicazione dei principi di autonomia finanziaria degli enti territoriali.
Nell'esercizio della delega il Governo si impegna inoltre:
- a garantire l'adeguamento del sistema tributario nazionale ai principi dell'ordinamento e ai livelli di protezione dei diritti stabiliti dall'ordinamento dell'Unione europea;
- ad assicurare la coerenza dell'ordinamento interno con le raccomandazioni OCSE, nell'ambito del progetto BEPS, nel rispetto dei principi giuridici dell'ordinamento nazionale e di quello dell'Unione europea;
- a provvedere alla revisione della disciplina della residenza fiscale delle persone fisiche, delle società e degli enti, al fine di renderla coerente con la migliore prassi internazionale e con le convenzioni sottoscritte dall'Italia per evitare le doppie imposizioni;
- a recepire la direttiva 2022/2523 del Consiglio UE del 14 dicembre 2022, seguendo l'approccio comune condiviso a livello internazionale in base alla guida tecnica dell'OCSE sull'imposizione minima globale.