Il portale degli interpelli

Sono cessioni all'esportazione non imponibili quelle che prevedono il trasporto o la spedizione al di fuori del territorio dell'UE entro 90 giorni dalla consegna, a cura del cessionario non residente o per suo conto. Il soggetto che ha emesso fattura in regime di non imponibilità è soggetto a una sanzione dal 50% al 100% dell'imposta dovuta, nell'ipotesi in cui il trasporto o la spedizione non avvenga entro tale termine. La sanzione non si applica, se, nei 30 giorni successivi, viene eseguito, previa regolarizzazione della fattura, il versamento dell'IVA. Il cedente che acquisisca prova dell'avvenuta esportazione successivamente a tale data, potrà emettere una nota di variazione ai sensi dell'art. 26 co. 2 del DPR 633/72 per recuperare l'IVA versata in sede di regolarizzazione. L'emissione del documento dovrà avvenire entro il termine per la presentazione della dichiarazione annuale.

Per i servizi di "Supporto Advisor", che comportano l'erogazione di prestazioni di reportistica, marketing e consulenza a favore del committente, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che, ai fini IVA, il requisito dell'onerosità ricorre in tutti i casi in cui, in base alle condizioni contrattuali, la prestazione viene resa a fronte di un corrispettivo che tenga conto della natura dell'operazione. Tale corrispettivo non deve essere necessariamente rappresentato da una somma di denaro, ma può consistere anche nella cessione di un bene oppure nella prestazione di un altro servizio, dando luogo, in tal caso, ad un'operazione permutativa.

L'Agenzia delle Entrate ha chiarito che l'orientamento del principio di diritto 23.3.2021 n. 7, secondo cui è possibile ridurre l'ammontare dell'ACE da utilizzare, in modo da lasciare un reddito positivo al fine di consentire lo scomputo di crediti d'imposta, ritenute e acconti, non può essere esteso al caso in cui l'imposta si azzeri per effetto di detrazioni d'imposta. 

La ricarica di crediti su tessere utilizzabili per la raccolta delle giocate presso apparecchi di intrattenimento si qualifica, ai fini IVA, come emissione di un buono corrispettivo multiuso. Di conseguenza, il momento di effettuazione dell'operazione coincide con l'acquisto delle giocate e in caso di mancato utilizzo del credito entro la scadenza, le somme non sono soggette a IVA, poiché non costituiscono il corrispettivo di una prestazione di servizi o cessione di beni. Ai fini della determinazione del reddito d'impresa, il periodo di competenza va individuato nel momento in cui si realizza la giocata, previo pagamento del corrispettivo e/o del valore della partita con i crediti in essa trasferiti. Nel caso in cui i crediti spendibili sulla tessera non sono utilizzati entro la data di scadenza, l'importo non speso costituisce una sopravvenienza attiva.

Il diritto alla detrazione dell'Iva può essere esercitato quando le somme versate in attuazione di un accordo transattivo, al fine di risolvere una controversia tra due società, anche se non appaiono direttamente riconducibili alle operazioni imponibili a valle ma concorrono a far parte delle spese generali sostenute dal soggetto passivo. Ai fini Ires le somme dovute in seguito alla sottoscrizione dell'accordo transattivo sono inerenti e, quindi, deducibili.

L'erogazione di una serie di servizi, a fronte di un unico corrispettivo, finalizzati a consentire agli utilizzatori di auto elettriche di ricaricare i propri veicoli, costituisce un'unica operazione ai fini IVA, composta da una cessione di beni (la fornitura di energia) e da altre prestazioni accessorie. L' operazione di ricarica costituisce a tutti gli effetti una fornitura di energia elettrica e rappresenta, quindi, una cessione di beni ai fini IVA. La società che acquista elettricità al fine di rivenderla al conducente dell'auto, va qualificato come soggetto rivenditore. Di conseguenza il soggetto che effettua cessioni di energia elettrica a favore di un rivenditore applicherà l'inversione contabile ex l'art. 17 co. 6 lett. d-quater) del DPR n. 633/72.