La disciplina delle Start up e Pmi innovative ha subito importanti modifiche per effetto di due recenti provvedimenti legislativi:
- con la L. 193/20241 viene rivista la definizione di Start up innovativa e viene ridotta da 5 a 3 anni la permanenza nella sezione speciale del Registro delle imprese, con possibilità di mantenere l’iscrizione fino al 5° anno (ed eventualmente fino al 9° anno) solo al ricorrere di alcuni requisiti molto stringenti2. La novità riguarda anche le Start up che risultano essere già iscritte alla sezione speciale alla data del 18 dicembre 2024 e per le quali è previsto un apposito regime transitorio. La L. 193/2024, inoltre, potenzia la detrazione Irpef "de minimis" per i soggetti che investono in Start up innovative, portando l’aliquota dal 50% al 65%, ma accorcia il periodo agevolato da 5 a 3 anni. La stessa agevolazione, invece, viene abrogata per gli investimenti in Pmi innovative;
- con la L. 162/20243 viene introdotta la possibilità di trasformare in credito d’imposta la detrazione "de minimis" che non trova capienza nell’Irpef. Inoltre, diviene finalmente operativa l’esenzione delle plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni in Start up e Pmi innovative, già prevista dal DL 173/2021 ma rimasta per anni inattuata.
Si segnala che la stretta sulle detrazioni Irpef, introdotta dalla Legge di bilancio 20254 per i contribuenti con reddito superiore a 75.000 euro, non si applica alle somme investite in Start up e PMI innovative che beneficiano della detrazione ordinaria o della detrazione "de minimis".
Di seguito vengono analizzate le novità introdotte dai provvedimenti sopra citati. Per ulteriori approfondimenti sul trattamento fiscale degli investimenti in Start up e Pmi innovative si rinvia all’apposita Guida pubblicata sul portale delle agevolazioni fiscali.