Riforma fiscale: le novità in materia di fiscalità internazionale
Le novità introdotte dal DLgs. n. 209/2023, che revisiona i criteri di attribuzione della residenza fiscale, modifica la disciplina CFC, introduce un nuovo regime per i lavoratori impatriati e recepisce la nuova disciplina sulla tassazione minima globale dei gruppi multinazionali.
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 28 dicembre 2023, il DLgs. 27 dicembre 2023 n. 209, attuativo dell’articolo 3 della Legge Delega di riforma fiscale1 in tema di rapporti internazionali.
Il Decreto modifica i criteri di collegamento con il territorio dello Stato per la definizione della residenza fiscale delle persone fisiche e delle società. Per quanto riguarda le persone fisiche, si considerano residenti in Italia se hanno, per la maggior parte del periodo d’imposta, la residenza ai sensi del codice civile o il domicilio, da intendersi come il luogo in cui si sviluppano, in via principale, le relazioni personali e familiari della persona.
I soggetti IRES e le società di persone si considerano residenti in Italia se per la maggior parte del periodo di imposta hanno nel territorio dello Stato la sede legale o la sede di direzione effettiva o la gestione ordinaria in via principale.
Il Decreto apporta, inoltre, alcune modifiche alla disciplina delle CFC, intervenendo sulla prima condizione di accesso al regime, riferita al livello impositivo della partecipata estera. Dal 2024, infatti, viene richiesto che le controllate non residenti siano assoggettate a tassazione effettiva non inferiore al 15%, ma il nuovo regime presuppone che il bilancio della partecipata sia oggetto di revisione e certificazione e che gli esiti di tale attività siano utilizzati dal revisore del soggetto controllante ai fini del giudizio sul proprio bilancio annuale o consolidato.
Cambia significativamente anche il regime dei lavoratori impatriati, con le condizioni per accedere al beneficio che diventano molto più stringenti e con la previsione di un limite annuo di reddito assoggettato alla tassazione agevolata del 50%.
Per le attività economiche, si introduce un regime agevolato del tutto nuovo per le attività trasferite in Italia (c.d. reshoring), prevedendo la detassazione del 50% dei redditi derivanti dall’esercizio di attività d’impresa e di arti e professioni in forma associata, svolte in un Paese extra-Ue e “impatriate” in Italia.
Gli articoli da 8 a 60 del provvedimento sono dedicati alla disciplina sulla tassazione minima globale dei gruppi multinazionali (c.d. global minimun tax), che trova applicazione per i periodi d’imposta che decorrono a partire dal 31 dicembre 2023.
Il Decreto, infine, contiene alcune disposizioni in materia di documentazione dei disallineamenti da ibridi, la cui attuazione è demandata ad un apposito Decreto ministeriale.
Per l'analisi puntuale della normativa si rinvia alla sezione del sito dedicata alla riforma fiscale.
Note
1. Legge 9 agosto 2023 n. 111.
Contatti
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