Mercati Energetici: prezzi delle commodity energetiche ancora in discesa, complesso fondamentale confortevole
Aggiornamento sull'andamento dei mercati energetici. Dicembre 2023.
Premessa
Durante il mese di novembre i prezzi delle principali commodity energetiche erano tornati a scendere, grazie ai fondamentali favorevoli. I principali fattori che avevano contribuito a mantenere questa situazione sono stati gli stoccaggi pieni, la produzione di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili eoliche da record, le temperature stagionali elevate e, infine, il nucleare francese a regime.
Le quotazioni del gas (TTF) registrate nella seconda settimana di novembre erano state: 47,200 euro/MWh (13 novembre 2023), mentre quelle dell'energia elettrica, hanno visto un prezzo medio di acquisto del PUN (Prezzo Unico Nazionale), pari a 125,84 euro/MWh (settimana 6-12 novembre).
Mercati energetici - aggiornamento dicembre 2023
Calano i prezzi di energia e gas in Europa: i principali indicatori energetici hanno perso valore nell’ultimo mese a causa di fondamentali ribassisti e al venir meno dei timori geopolitici.
Le previsioni di mercato indicano il future TTF month-ahead relativo alla consegna di gas naturale intorno a 35 €/MWh, in forte calo rispetto ai livelli del mese scorso quando era quotato tra 45 e 50 €/MWh. La curva forward per l’energia elettrica, invece, mostra prezzi poco sopra i 100 €/MWh, in riduzione anche grazie al crollo del costo della CO2 (Emission Unit Allowances - EUA), oggi sotto i 70 €/ton.
Il principale fattore che ha guidato i ribassi è stato il calo della domanda, grazie a un particolare clima mite nel nord Europa, specie negli ultimi giorni: le temperature sono state in media di 7°C, in aumento rispetto ai 2°C della settimana precedente. I flussi di gas norvegese e gli arrivi di GNL restano robusti mentre gli stoccaggi sono ancora vicini al 90%.
Crescono invece le preoccupazioni in Medio-oriente: i continui attacchi del gruppo militante yemenita Houthi, alleato dell'Iran, contro le imbarcazioni nel Mar Rosso stanno ostacolando il commercio marittimo. Le principali compagnie di trasporto merci stanno dirottando le proprie navi intorno al Capo di Buona Speranza per evitare il canale di Suez.
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