Mercati Energetici - Agosto: gas e luce tra geopolitica e caldo

A luglio, diversi fattori avevano concorso a far diminuire significativamente i prezzi del gas naturale in Europa. La domanda europea, contenuta grazie all'espansione delle fonti rinnovabili, unita alla minore domanda asiatica e alla diminuzione delle preoccupazioni legate a potenziali riduzioni dell'offerta, aveva creato le condizioni ideali per questa flessione. Inoltre, la rottura di importanti soglie tecniche aveva ulteriormente accelerato questa tendenza.

Mercati energetici - aggiornamento agosto e settembre 2024

Ad agosto, il mercato del gas naturale e dell'energia elettrica ha registrato un forte aumento dei prezzi, spinto da tensioni geopolitiche e condizioni climatiche estreme.

I prezzi spot del gas al PSV hanno superato i 40 €/MWh, mentre il PUN dell'energia elettrica ha raggiunto una media di 128,44 €/MWh, con picchi fino a 250 €/MWh nelle ore serali, a causa delle elevate temperature che hanno aumentato la domanda energetica.

La principale causa di questo rialzo è stata l'aggravarsi del conflitto tra Russia e Ucraina, in particolare con la presa della cittadina di Sudzha, snodo cruciale per il trasporto di gas verso l'Europa, che ha alimentato il timore di interruzioni delle forniture. Inoltre, l'escalation delle tensioni tra Israele e Hamas ha generato preoccupazioni sulla sicurezza delle rotte marittime del gas.

A complicare ulteriormente la situazione, le manutenzioni programmate in Norvegia hanno ridotto l'offerta in un momento in cui i carichi di GNL sono stati dirottati verso il mercato asiatico.

Nonostante questi fattori, nei primi giorni di settembre si è assistito a un calo dei prezzi grazie al progressivo allentamento delle tensioni geopolitiche e al miglioramento delle riserve di gas in Europa, che hanno superato il 94% della capacità di stoccaggio. Anche il calo delle quotazioni della CO2, grazie all’aumento dell’offerta derivante dalle aste governative, ha contribuito a frenare il rialzo dei prezzi.

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