Lombardia: prime regole per fotovoltaici a terra e agrivoltaici

Prime linee guida per installare impianti fotovoltaici a terra e agrivoltaici in Lombardia, in attesa di individuare le aree idonee per le rinnovabili.

Regione Lombardia con D.g.r. 26 febbraio 2024 n. XII/1949 ha pubblicato le: “Prime indicazioni per l’applicazione dell’allegato 13 del PREAC in merito all’installazione di impianti fotovoltaici al suolo e impianti agrivoltaici nelle aree agricole, nelle more dell’individuazione delle aree idonee per gli impianti a fonti rinnovabili, ai sensi dell’art. 20, comma 1, del d. lgs. 199/2021”.

Il PREAC, Programma regionale Energia Ambiente e Clima, rappresenta l'insieme degli indirizzi adottati da Regione Lombardia, che hanno l'obiettivo di delineare una serie di azioni concrete che vanno nell'ottica della decarbonizzazione al fine di azzerare le emissioni nette di gas serra entro il 2050.
Per raggiungere questo obiettivo, il PREAC, indica quattro direttrici fondamentali:

  • riduzione dei consumi con incremento dell’efficienza nei settori d’uso finali;
  • sviluppo delle fonti rinnovabili locali e promozione dell’autoconsumo;
  • crescita del sistema produttivo, sviluppo e finanziamento della ricerca e dell’innovazione al servizio della decarbonizzazione e della green economy;
  • risposta adattativa e resiliente del sistema lombardo ai cambiamenti climatici.

Le disposizioni del PREAC e nello specifico quelle contenute nella delibera si applicano alle aree agricole lombarde, comprese quelle ricadenti all’interno di:

  • aree protette come definite (art. 1 c. 1 della L.R. 86/1983);
  • aree protette nazionali istituite (L. 394/1991);
  • parchi locali di interesse sovracomunale;
  • siti della Rete Natura 2000;
  • varchi della rete ecologica nazionale.

I territori agricoli lombardi sono classificati dal PREAC in due categorie:

  • Categoria Aterritori agricoli caratterizzati da produzioni agroalimentari di particolare qualità e tipicità;
  • Categoria B - restanti aree agricole che a loro volta si suddividono:

→ Categoria b1 - aree soggette a usi specifici del suolo;
Categoria b2 - altre aree non ricadenti nella precedente categoria.

Condizioni installative

Per la Categoria A, il PREAC considera esclusivamente i territori DOP e IGP in Lombardia relativi ai settori viti-vinicolo, olivicolo, frutticolo, orticolo e mellifero (sono quindi esclusi i settori agroalimentari lattiero-caseari e delle carni lavorate). Entro tali aree possono essere realizzati impianti agrivoltaici avanzati1; anche gli impianti agrivoltaici2 sono considerati realizzabili, a patto che garantiscano la piena operatività dei mezzi agricoli in tutte le fasi dell’attività agronomica;

Per la Categoria B, le aree agricole sono identificate secondo la classificazione di “Destinazione d’Uso dei Suoli Agricoli e Forestali” (DUSAF).

  • I territori della sottocategoria b1 sono caratterizzati da produzioni specifiche (risaie, vigneti, frutteti…) e si tratta di coltivazioni di tipo intensivo che concorrono alla produzione nazionale con prodotti di elevato pregio e qualità. Pertanto, sono considerati realizzabili gli impianti agrivoltaici e gli impianti agrivoltaici avanzati;
  • I territori della sottocategoria b2 sono caratterizzati prevalentemente da produzione di seminativi. In questi territori, sono considerati realizzabili gli impianti fotovoltaici nelle aree con moderato e basso valore agricolo; nelle aree con elevato valore agricolo, invece, è possibile realizzare impianti agrivoltaici e agrivoltaici avanzati.

Documentazione richiesta

Per gli impianti di Categoria A e di Categoria b1, il progetto allegato all’istanza deve contenere una relazione agronomica con i seguenti contenuti:

  • caratteristiche del sistema agrario dell’area di progetto;
  • piano colturale proposto sull’area di progetto;
  • analisi economica.

Inoltre, con frequenza quinquennale deve essere redatta una relazione agronomica e ai fini del rilascio del titolo abilitativo, gli impianti devono:

  • rientrare nella definizione di agrivoltaico o agrivoltaico avanzato;
  • integrare attività agricola e produzione elettrica;
  • comprovare la continuità dell’attività agricola;
  • essere situati in un terreno agricolo in conduzione a un’impresa agricola con un valido titolo, che deve mantenere un fascicolo aziendale attivo e la certificazione di imprenditore agricolo professionale.

Possono presentare richiesta di titolo abilitativo anche i seguenti soggetti:

  • Per gli impianti fotovoltaici: impresa (persona giuridica) o persona fisica;
  • Per gli impianti agrivoltaici e agrivoltaici avanzati: impresa agricola singola o associata; società a partecipazione congiunta.

Contatti

Ulteriori informazioni e chiarimenti possono essere richiesti agli esperti energia:

Sede di Milano: tel. 02.58370.206/431/511/626, e-mail: .
Sede di Pavia: tel. 0382.37521, e-mail: .

Note

1Agrivoltaico avanzato: sistema di soluzioni integrative e innovative con montaggio dei moduli elevati da terra, anche prevedendo la rotazione dei moduli stessi, comunque in modo da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale. Inoltre prevede la contestuale realizzazione di sistemi di monitoraggio che consentono di verificare l’impatto dell’installazione fotovoltaica sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola per le diverse tipologie di colture, la continuità delle attività delle aziende agricole interessate, il recupero della fertilità del suolo, il microclima, la resilienza ai cambiamenti climatici;

2Agrivoltaico:  impianto costituito generalmente da strutture reticolari composte da elementi verticali ancorati al terreno mediante plinti di fondazione di ridotta dimensione su cui sono montati i moduli fotovoltaici ed eventualmente dotati di un sistema di inseguimento della radiazione solare. Caratteristica essenziale degli impianti agrivoltaici è la necessaria compresenza della produzione energetica con le pratiche agronomiche, anche condotte con mezzi agricoli di dimensioni standard.

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