La Corte di Giustizia non fa sconti a nessuno

I saldi saranno pure appena terminati, ma la nostra vita è comunque quotidianamente invasa da annunci pubblicitari che offrono prezzi sempre più bassi e competitivi, anche se - ad avviso della Corte di Giustizia dell’Unione Europea - non sempre legittimi.

Di pubblicità ingannevole e pratiche commerciali sleali si parla nella sentenza emessa appena l’8 Febbraio dell’anno corrente dalla Corte di Giustizia, che ha sopito il tumultuoso contrasto scoppiato in Francia nel 2015 tra due delle più note catene alimentari del paese (e non solo).

Tirare acqua al proprio mulino con l’utilizzo di sedicenti pubblicità va bene, ma è necessario farlo in conformità con le principali direttive europee emanate a tutela sia dei consumatori che delle imprese stesse.

Così la Corte, pronunciandosi sulla questione pregiudiziale sollevata dalla “Cour d’appel de Paris” (investita del dovere di risolvere la querelle insorta tra “C.” e “I” per aver la prima nella propria pubblicità comparato i prezzi da essa praticati con quelli di “I” avente dimensioni notevolmente inferiori), ha statuito il seguente principio : “può essere illecita una pubblicità, in cui sono posti a confronto i prezzi di prodotti venduti in negozi diversi quanto a tipologia o dimensioni, laddove l’operatore pubblicitario confronti i prezzi applicati nei negozi di dimensioni o tipologia superiori della propria insegna con quelli rilevati in negozi di dimensioni o tipologia inferiori delle insegne concorrenti, a meno che i consumatori non siano informati, in modo chiaro e dal messaggio pubblicitario stesso, che il raffronto è stato effettuato fra i prezzi applicati nei negozi di dimensioni o tipologia superiori e quelli rilevati in negozi di dimensioni o tipologia inferiori delle insegne concorrenti”.

Contatti

Per maggiori informazioni: Elena Tiberio, Unità Affari Legale, e-mail elena.tiberio@assolombarda.it, tel: 02.58370731; Sabrina Savoca e-mail sabrina.savoca@assolombarda.it tel:0258370258