Direttiva UE sulla qualità dell’aria: approvata in via definitiva

Obiettivo della norma è migliorare la qualità dell’aria fino al raggiungimento di livelli non più considerati nocivi per la salute umana, gli ecosistemi naturali e la biodiversità.

Il 14 ottobre scorso, durante il Consiglio Ambiente, i Ministri dell’Unione Europea hanno approvato in via definitiva la nuova Direttiva sulla qualità dell’aria. La presente, integra e modifica rispettivamente le direttive 2004/107/CE e 2008/50/CE.

Le nuove disposizioni mirano a ridurre, entro il 2030 (con possibilità di proroga al 2035-2040), i livelli di inquinanti atmosferici quali benzene, particolato fine (PM2.5 e PM10), biossido di azoto (NO2), biossido di zolfo (SO2) e ozono (O3). L’obiettivo generale è quello di migliorare progressivamente la qualità dell’aria fino al raggiungimento di livelli non più considerati nocivi per la salute umana, gli ecosistemi naturali e la biodiversità.

Per conformarsi ai nuovi standard di qualità dell'aria, gli Stati membri dovranno produrre dei piani d'azione a breve termine che potranno includere misure come la promozione di veicoli elettrici o ibridi, la creazione di zone a traffico limitato, l'adozione di tecnologie per la riduzione delle emissioni industriali e l'incremento degli investimenti in fonti di energia rinnovabile. Per gli Stati membri sarà possibile richiedere una proroga rispetto alla scadenza prefissata, se motivata da fattori orografici e climatici particolari e a patto di documentare e informare la Commissione europea tempestivamente in merito alle azioni intraprese per ridurre i livelli di inquinamento secondo una precisa tabella di marcia.

La valutazione dell'efficacia delle normative sarà effettuata attraverso metodi e criteri uniformi per tutti gli Stati membri e, se necessario, saranno elaborati piani di sviluppo in vista del 2030. La Commissione Europea avrà il compito di vigilare sull'applicazione delle nuove norme e di garantire che gli Stati membri rispettino gli obblighi previsti.

La direttiva prevede inoltre un sistema di accesso alla giustizia per coloro che abbiano subito o potrebbero subire conseguenze dalla sua attuazione.

La direttiva sarà ora pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea ed entrerà in vigore venti giorni dopo la pubblicazione in GU. La direttiva sarà soggetta a revisione annuale fino al 2030, e successivamente ogni cinque anni.

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