Presentato ufficialmente nella giornata di mercoledì 26 febbraio, il Clean Industrial Deal rappresenta la nuova politica industriale europea della Commissione von der Leyen 2024-2029. Il Piano, il cui motto è "Togliamo i freni alle imprese", pone al centro della propria azione i seguenti pilastri:
- decarbonizzazione dell'industria;
- transizione verso energie da fonti rinnovabili;
- ridurre gli sprechi ed estendere la durata dei materiali promuovendo il riciclaggio, il riutilizzo e la produzione sostenibile;
- garantire capacità manifatturiera adeguata per le tecnologie verdi in Europa.
Il Piano si concentrerà inoltre su fattori abilitanti trasversali, essenziali per un'economia competitiva:
- riduzione della burocrazia;
- pieno sfruttamento delle dimensioni del Mercato Unico;
- promozione di posti di lavoro di qualità;
- maggiore coordinamento tra politiche europee e Nazionali.
I pilastri fondamentali del Clean Industrial Deal
Aumentare la domanda di prodotti puliti
Attraverso una nuova Legge per la Decarbonizzazione Industriale, la Commissione intende sostenere la domanda di prodotti puliti realizzati in UE, introducendo nuovi criteri di sostenibilità, resilienza e "made in Europe", anche intervenendo, entro il 2026, sulla legge Quadro degli appalti pubblici.
Finanziare la transizione pulita
Il Piano mobiliterà risorse finanziarie, per un valore oltre i 100 miliardi di euro, a sostegno della produzione pulita "made in EU". Tali risorse saranno incanalate verso:
- l'adozione di un nuovo Quadro di Aiuti di Stato per supportare decarbonizzazione, transizione alle rinnovabili e capacità produttiva di tecnologie pulite;
- il rafforzamento del Fondo per l'Innovazione e la creazione di una Banca per la Decarbonizzazione Industriale;
- il lancio di un nuovo bando Horizon Europe per stimolare ricerca e innovazione;
- l'incremento delle garanzie finanziarie che InvestEU potrà fornire a sostegno degli investimenti.
Circolarità e accesso alle materie prime critiche
Nell'ordine garantire accesso alle materie prime critiche e, al contempo, riduzione della dipendenza da fornitori inaffidabili, la Commissione ha in previsione:
- l'istituzione di un meccanismo che permetta l'aggregazione della domanda di materie prime essenziali;
- la creazione di un Centro per le materie prime critiche dell'UE che acquisti congiuntamente le materie prime per conto delle aziende interessate;
- entro il 2026, l'adozione di una nuova Legge per l'Economia Circolare che sostenga la transizione circolare e garantisca il riutilizzo efficiente di materiali difficilmente reperibili. L'obiettivo è arrivare al 24% di materiali circolari entro il 2030.
Abbassare le bollette energetiche per industrie, aziende e famiglie, promuovendo, al contempo, la transizione a un'economia a basse emissioni di carbonio. A tal proposito, sempre nella giornata di mercoledì, la Commissione UE ha adottato il Piano d'Azione per l'Energia Accessibile, i cui pilastri sono:
- Abbassare i costi energetici per tutti;
- Completare l’Unione Energetica;
- Attrarre investimenti e garantire la consegna;
- Essere pronti per potenziali crisi energetiche.
Agire su scala globale
In funzione del sostegno a nuove partnership globali affidabili, la Commissione si prefigge di:
- lanciare i primi Clean Deal Investing Partnership (CDIP -Partenariati per il Commercio e gli Investimenti Puliti-) per diversificare le catene di approvvigionamento e concludere accordi reciprocamente vantaggiosi.
- introdurre nuovi strumenti di difesa commerciale e altre misure affini;
- semplificare e rafforzare il Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM).
L'attivazione dei primi CDIP è già in corso: l'incontro con la delegazione indiana di venerdì 28/02/2025 è da inquadrarsi come il primo di questo nuovo corso strategico.
Competenze e lavoro di qualità
La Commissione punta a sostenere il rafforzamento di nuove competenze in tecnologie pulite, digitalizzazione e imprenditorialità, lavorando sulle seguenti linee programmatiche:
- istituzione dell'Unione delle Competenze;
- rafforzamento del programma Erasmus+ con un finanziamento fino a 90 milioni di euro.