Le imprese chiedono garanzie sul futuro di Malpensa

Riunione straordinaria della Giunta Camerale con Carlo Sangalli, Diana Bracco e Raffaele Cattaneo. Appello al Governo e richiesta di un incontro urgente con i vertici di CAI

Riunione straordinaria della Giunta Camerale con Carlo Sangalli, Diana Bracco e Raffaele Cattaneo. Appello al Governo e richiesta di un incontro urgente con i vertici di CAI

Milano, 12 gennaio 2009 - Appello al governo e incontro urgente con i vertici di Cai per chiarire il ruolo che avrà l’aeroporto di Malpensa nei piani strategici e di sviluppo della nuova compagnia aerea: lo ha richiesto oggi la Camera di commercio di Milano, come istituzione che rappresenta tutto il mondo produttivo, durante l’incontro straordinario della giunta sul tema urgente della valorizzazione di Malpensa, con il presidente, Carlo Sangalli, la vice presidente Diana Bracco e alla presenza dell’assessore regionale ai Trasporti e alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo. DB_Sangalli.jpg
Ecco i punti principali del documento approvato dalla Giunta della Camera di commercio di Milano.
1) Richiesta di garanzie al Governo sul ruolo di Malpensa come aeroporto strategico non solo per il Nord ma per l’intero Paese.
2) Necessità di apertura al mercato per tutte le compagnie italiane e straniere. È necessario concedere la massima libertà attraverso la definizione di nuovi accordi internazionali bilaterali tra l’Italia e 25 Paesi tra cui Russia, Brasile, Giappone, India, Argentina. L’obiettivo deve essere quello di rilanciare Malpensa sia per quanto riguarda il traffico passeggeri sia per le merci.
3) Rimozione delle forme residue di monopolio sul mercato interno delle rotte.
4) Definizione degli ammortizzatori sociali con interventi a supporto della Sea e delle imprese che risentiranno del depotenziamento di Malpensa.
5) Incontro urgente con i vertici di CAI per chiarire il ruolo che avrà Malpensa nei piani strategici e di sviluppo della compagnia aerea.
6) Organizzazione di un tavolo per Malpensa con la Regione, le istituzioni locali, le associazioni del mondo produttivo e i sindacati.

"Siamo ormai a un bivio con Malpensa", ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano. "E la decisione da prendere è urgente per permettere all’aeroporto di continuare ad avere un ruolo chiave nello sviluppo non solo del nord Italia ma dell’intero Paese, in un quadro di confronto europeo sempre più competitivo. Chiediamo un incontro urgente con CAI e un piano del governo che valorizzi lo sviluppo dell’intero sistema aeroportuale milanese e lo tuteli da eventuali perdite".

"Siamo preoccupati e sconcertati", ha dichiarato Diana Bracco, vice presidente della Camera di commercio di Milano, "perché sul futuro di Malpensa non c’è in gioco la competitività di un sistema regionale ma quella dell’intero Paese. L’accessibilità e la connettività del nostro territorio sono essenziali per le imprese di ogni comparto produttivo a cominciare dalla moda che proprio in questi giorni appare danneggiata dallo svuotamento di Malpensa. Serve la completa apertura al mercato perché l’economia ruota intorno allo scalo di Milano Malpensa. Inoltre è indispensabile che in vista dell’Expo 2015 si possa contare su un’infrastruttura adeguata alla gestione e alla valorizzazione di un evento di tale portata".

Secondo un’indagine della Camera di commercio di Milano con Malpensa depotenziata a rischio 10 mila posti di lavoro dalle multinazionali. Oltre una impresa su tre ritiene che con Malpensa ridimensionata come principale conseguenza Milano perderà attrattività. Col rischio di trasferimento per 100 imprese estere che danno 10 mila posti di lavoro. A livello milanese una caduta del 4% nella presenza delle multinazionali.
A livello generale l’attuale depotenziamento dello scalo ha conseguenze su quasi tre imprese su quattro. E se la limitazione dei voli prosegue, il sistema imprenditoriale milanese prevede una perdita di 4 miliardi di euro dovuta al calo del fatturato.
E circa la metà delle imprese è pronta a limitare Linate pur di far ripartire Malpensa. Emerge da un’indagine della Camera di commercio di Milano su 531 imprese tra dicembre e gennaio.

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