Diana Bracco: ''Priorita’ a ricerca e grandi opere per l’Expo 2015''

''La cultura della Ricerca e innovazione deve entrare a far parte del DNA del nostro Paese'', ha detto la Presidente di Assolombarda, all’Assemblea degli imprenditori milanesi, ''pervadendo tutti gli aspetti della società, perché la crescita e il benessere di una nazione sono strettamente correlati alla sua capacità di innovare e fare ricerca''. Al Ministro Matteoli Diana Bracco ha chiesto di dare subito il via ai progetti infrastrutturali, che in vista dell’Expo 2015 diventano urgenti

''La cultura della Ricerca e innovazione deve entrare a far parte del DNA del nostro Paese'', ha detto Diana Bracco, Presidente di Assolombarda, all’Assemblea annuale degli imprenditori milanesi, “pervadendo tutti gli aspetti della società, dalla scuola alla Pubblica Amministrazione, perché la crescita e il benessere di una nazione sono strettamente correlati alla sua capacità di innovare e fare ricerca”. Al Ministro Matteoli la Presidente degli imprenditori milanesi ha chiesto di dare subito il via ai progetti infrastrutturali, ferroviari e autostradali che in vista dell’Expo 2015 diventano drammaticamente urgenti

Milano, 23 giugno 2008 - Expo, infrastrutture, Europa, ricerca e innovazione, competitività e federalismo fiscale, sono questi i principali temi affrontati dalla Presidente di Assolombarda Diana Bracco nella relazione all’Assemblea annuale degli imprenditori milanesi che si è tenuta quest’anno in Fieramilano a Rho, e alla quale sono intervenuti Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, Filippo Penati, Presidente della Provincia di Milano, Letizia Moratti, Sindaco di Milano, Altero Matteoli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e la Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.

“Il filo conduttore dell’incontro è stato l’Expo 2015. Perché, grazie a questo grande “progetto bandiera”, Milano guarda al futuro con più ottimismo e con nuova fiducia”, ha sottolineato Diana Bracco aprendo la sua relazione di fronte a oltre mille imprenditori. “Fiducia e ottimismo che le imprese, questa città, la Lombardia vogliono trasmettere al Paese, convinti che l’Italia possa rimettersi sulla via della crescita. In uno scenario che resta difficile, si stanno esprimendo potenzialità che potrebbero sorprendere positivamente.

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Nel 2007 le esportazioni italiane – grazie al contributo dei settori manifatturieri protagonisti del Made in Italy – sono aumentate del 5% in termini reali. La nostra quota sul commercio mondiale è tornata a crescere, e anche negli ultimi mesi l’export sta salendo a tassi elevati. Dunque, molte delle nostre imprese hanno saputo affrontare le sfide della globalizzazione e ne hanno colto le opportunità, aggiungendo qualità e valore ai loro prodotti e aprendosi ai mercati del mondo, senza costi per la collettività”

Dobbiamo ritrovare l’orgoglio di essere europei

“La globalizzazione ha impresso nuovo vigore alla capacità e alla voglia di fare impresa, nonostante un Paese appesantito dal punto di vista normativo e fiscale. L’altra grande spinta a una forte ristrutturazione delle nostre imprese è arrivata da questi dieci anni di moneta unica”, ha aggiunto Diana Bracco.

Assemblea230608_3.jpg “Un euro che, da un lato, ha impattato sui nostri prezzi all’esportazione e sul potere d’acquisto interno; ma, dall’altro, si afferma negli scambi internazionali, riduce il rischio di cambio, ci protegge dalle oscillazioni dei prezzi delle materie prime; ed è un fattore potente di stabilità nella crisi che nell’ultimo anno ha colpito la finanza mondiale. Dopo il traguardo dell’euro, oggi l’Europa deve recuperare progettualità incisiva e tensione positiva.
Deve recuperare la consapevolezza della propria capacità di realizzare sogni che sembrano impossibili, come è stato quello dell’Unione Europea, che oggi il mondo guarda con crescente rispetto e che noi, invece, tendiamo a dare per scontata. Dobbiamo ritrovare l’orgoglio di essere europei, anche a fronte di voti come quello irlandese: lo 0,4% della popolazione europea non può bloccare il trattato di riforma. L’Europa deve tornare a “essere”. Occorre una leadership politica capace di mobilitare i cittadini attorno alla consapevolezza che la dimensione europea è un giacimento di opportunità, non solo di vincoli o costi”.

La manovra finanziaria del Governo

“Anche l’Italia”, ha proseguito Diana Bracco, “deve tornare a “essere”. Alle ultime elezioni, i cittadini hanno avuto quel coraggio riformatore che è mancato per anni: il coraggio di semplificare il quadro politico; il coraggio di sgombrare il campo da una cultura ideologicamente contraria alla modernizzazione, al merito, al mercato, all’impresa.

È confortante avvertire che sui valori della modernizzazione, del merito, del mercato e dell’impresa convergono, pur con le loro differenze, i due maggiori schieramenti. Auspichiamo che tutti concorrano a preservare la serenità del clima politico necessaria alle riforme. Ed è confortante che, oggi, i numeri assegnino alla maggioranza di governo la stabilità che occorre per affrontare e risolvere i problemi strutturali del Paese. Assemblea230608_4.jpg
La manovra finanziaria approvata lo scorso 18 giugno, poi, rappresenta un fatto nuovo, nel merito e nel metodo: una vera semplificazione istituzionale che manda in soffitta i tormentati iter delle finanziarie contrattate fino all’ultimo minuto e che ci renderà più simili agli altri paesi avanzati. Noi imprenditori, come sempre, giudichiamo dai fatti. E, naturalmente, continueremo a fare la nostra parte. Per questo, dobbiamo e vogliamo cogliere tutte le occasioni per salire la scala delle produzioni più sofisticate, attivando e mobilitando risorse finanziarie, organizzative, umane”.

Ricerca e innovazione le leve per lo sviluppo e la crescita

Un tema a cui la Presidente di Assolombarda ha dedicato molta attenzione è stato quello della ricerca e innovazione. “È essenziale che una nuova cultura dell’innovazione – tensione costante verso il miglioramento e il progresso – riesca a permeare sia le imprese private, sia la Pubblica Amministrazione, sia la società nel suo complesso.

Assemblea230608_8.jpg Innovazione è un modo per dire concorrenza e merito. Su questo fronte, la distanza che separa l’Italia dai principali competitor è ampia, ma nelle nostre imprese c’è ricerca e innovazione: il successo delle imprese italiane sui mercati mondiali ne misura la capacità di innovare. Ma alle rilevazioni tende a sfuggire molta innovazione posta in essere dalla piccola e media industria: innovazione informale, incrementale, mirata al miglioramento della qualità dei prodotti e all’efficienza dei processi.
Per questo, è importante aver confermato uno strumento di sostegno semplice come il credito d’imposta. Ricerca e innovazione devono essere poste al centro di un grande progetto Paese; da un lato, per aiutare il sistema produttivo a evolvere verso dimensioni più grandi e verso settori ad alta tecnologia; dall’altro, per diffondere in tutti i settori produttivi, anche quelli più tradizionali, la ricerca e l’innovazione. Questo è il senso della delega che la Presidente Marcegaglia mi ha affidato per la realizzazione di un Progetto Speciale per la Ricerca e Innovazione. Lavoreremo a perfezionare il quadro degli strumenti, a diffondere la cultura della ricerca e innovazione, e della valutazione. Soprattutto, lavoreremo concretamente a progetti di sviluppo che sappiano mettere a sistema le risorse europee e nazionali, aggregando il Nord e il Mezzogiorno, per far emergere le energie positive del Paese in una prospettiva di crescita che accomuni l’intero territorio nazionale”.

Riforma della Pubblica Amministrazione e federalismo fiscale

“C’è un’altra innovazione possibile”, ha detto ancora Diana Bracco, “lo sottolinea spesso, con grande vigore, la nostra Presidente Emma Marcegaglia. Un’innovazione che fa crescere la produttività e la competitività del Paese, facilita l'attività d'impresa, attrae investitori e talenti.

È l’innovazione nella Pubblica Amministrazione. Innovare la Pubblica Amministrazione significa anche porsi in modo serio il problema della gestione della spesa, in un Paese che ha uno dei più elevati debiti pubblici al mondo e una pressione fiscale penalizzante. Finalmente, sembra profilarsi la possibilità di realizzare quel federalismo fiscale che vorremmo vedere attuato come un grande atto di trasparenza e di equità. Assemblea230608_1.jpg
Un buon federalismo fiscale è quello che avvicina il tempo e il luogo dell’esazione a quelli della spesa, in un’equazione virtuosa contribuzione-controllo-efficienza. Perché, attraverso questa equazione, il cittadino diventa il “primo controllore” della spesa pubblica”.

Per l’Expo 2015 piena collaborazione tra tutte le Istituzioni

Parlando poi dell’Expo 2015, Diana Bracco ha sottolineato l’importanza di un metodo di lavoro fondato sulla capacità di fare sistema. “Quella capacità che da qui al 2015 dobbiamo riuscire a rendere leva strategica per far emergere ovunque la parte migliore del Paese.

Assemblea230608_6.jpg Per questo ci aspettiamo una collaborazione piena e senza riserve tra tutte le istituzioni: i tanti Ministeri che hanno competenze importanti rispetto all’Expo, la Regione, la Provincia, il Comune di Milano e quelli dell’hinterland. Non mi stanco di ripeterlo: questo è un progetto nazionale che dovrà portare l’Italia nel mondo. E dobbiamo iniziare da noi, da Milano. L’Expo è fin d’ora uno strumento potente per diffondere conoscenze, ma anche un’opportunità straordinaria per recuperare competitività e attrarre investimenti.
La condizione è che acceleri i tanti interventi infrastrutturali, urbanistici, economici, culturali e sociali che progettiamo da anni”.

Infrastrutture: un obiettivo essenziale

Concludendo la sua relazione Diana Bracco ha parlato diffusamente di infrastrutture. “La loro inadeguatezza è un’emergenza quotidiana per le imprese e per i cittadini, e una minaccia gravissima per le potenzialità di crescita di un Paese in cui i costi del trasporto e della logistica incidono per oltre il 20% sui costi di produzione, mentre nell’Europa dei 15 incidono solo per il 16%.

Opere come il Corridoio V dell’Alta Capacità (con la tratta fondamentale Treviglio-Brescia), il Gottardo, il Brennero, il necessario terzo valico di Genova, la Pedemontana, la Bre.be.mi, la Tangenziale Est esterna e le nuove linee di metropolitana di Milano hanno un carattere di assoluta priorità. Si tratta di opere fondamentali da realizzare con urgenza per adeguare la nostra dotazione ai livelli degli altri paesi europei. Anche in campo infrastrutturale, i tempi fanno la differenza. E non possiamo non tenere conto delle criticità del sistema aeroportuale, con al centro Malpensa: un asset strategico finora mancato per i cittadini e le imprese italiane che vanno all’estero, ma soprattutto per far arrivare nel nostro Paese operatori e investimenti stranieri, visto che nella sola area milanese ha sede il 42% delle multinazionali presenti in Italia. Non si può pensare che oggi il nostro sistema produttivo, commerciale, turistico e culturale non abbia collegamenti diretti con il resto del mondo che conta o, cosa ancora più grave, con quello che conterà sempre di più. E non voglio neppure immaginare cosa accadrebbe nel 2015, senza un’offerta di mobilità adeguata. Assemblea230608_5c.jpg
Per questo, chiediamo che le infrastrutture, prima e più di ogni altro intervento, siano l’impegno del Governo per l’Expo. E apprezziamo, Ministro Matteoli, le prime decisioni assunte nei giorni scorsi. L’Expo potrà fare molto per il Paese”.

Faremo dell’Expo 2015 un’opportunità per l’intero Paese

“In forza della delega che la Presidente Marcegaglia mi ha affidato”, ha sostenuto Diana Bracco, “mi impegnerò al massimo per fare in modo che l’Expo diventi un’opportunità per tutte le imprese italiane, mettendo in rete le idee, le proposte e le capacità realizzative di cui le strutture regionali e nazionali del Sistema Confindustria si faranno portatrici.

Assemblea230608_7.jpg L’Expo è un’occasione unica anche per dare visibilità al patrimonio culturale e artistico italiano. La cultura è un volano straordinario di promozione, di attrattività, di creatività, di opportunità di incontro e di relazione. Il grande evento del 2015 crea le condizioni per far convergere risorse su questo settore, sia da parte pubblica, sia da parte delle imprese. Come per la mobilità, anche per la cultura pensiamo a un “Corridoio V”. In questa prospettiva, esprimo un duplice auspicio.
Che l’Expo possa essere ricordato per la capacità di Milano di ripensare la propria vocazione in termini di sviluppo diffuso, duraturo e sostenibile. E che si diffonda in tutto il Paese – e che il Paese sappia far emergere – quello spirito di squadra che, il 31 marzo a Parigi, ci ha consegnato la vittoria”.

Relazione della Presidente di Assolombarda, Diana Bracco

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