Le imprese chiedono al Governo impegni precisi sul futuro dell’aeroporto intercontinentale del Nord Italia

Nel convegno di apertura della Mobility Conference, organizzata da Assolombarda e Camera di Commercio di Milano, è stato chiesto un ripensamento radicale del mandato affidato dal Governo al Presidente di Alitalia. L’elenco dei voli che, secondo il progetto Air France, verrebbero cancellati dall’aeroporto di Malpensa risulta infatti inaccettabile per l’economia del Nord Italia. Anche perché l’arrivo di nuovi investimenti e operatori esteri sarebbe a rischio

Nel convegno di apertura della Mobility Conference, organizzata da Assolombarda e Camera di Commercio di Milano, è stato chiesto un ripensamento radicale del mandato affidato dal Governo al Presidente di Alitalia. L’elenco dei voli che, secondo il progetto Air France, verrebbero cancellati dall’aeroporto di Malpensa risulta infatti inaccettabile per l’economia del Nord Italia. Anche perché l’arrivo di nuovi investimenti e operatori esteri sarebbe a rischio

Milano, 28 gennaio 2008 – “Obiettivo della nostra annuale Mobility Conference è fare il punto sulla situazione del Paese rispetto alle grandi reti infrastrutturali e di trasporto, per sciogliere i nodi e le criticità che ancora impediscono lo sviluppo in Italia di un sistema di mobilità moderno ed efficiente”, ha affermato Diana Bracco, Presidente di Assolombarda. “E naturalmente, quest’anno il pensiero corre subito a Malpensa. O più precisamente all’annunciato declassamento dell’aeroporto se Alitalia venisse ceduta ad Air France. L’elenco dei voli, in particolare intercontinentali, che secondo quel progetto verrebbero cancellati dall’aeroporto di Milano è paradossale, proprio ora che si stanno potenziando i collegamenti per l’accessibilità stradale e ferroviaria. Vogliamo chiarire subito che questo è un problema nazionale. Malpensa è un asset strategico non soltanto per i cittadini e le imprese italiane che devono recarsi all’estero, ma lo è anche per riuscire a far arrivare nel nostro Paese operatori e investimenti esteri.

Diana Bracco

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Non dimentichiamo che la sola Lombardia assorbe oltre il 38% degli investimenti esteri in Italia e che il 97% di questi si concentra nella provincia di Milano. Non si può pensare”, ha aggiunto Diana Bracco, ”che Milano, la Fiera, il sistema produttivo, commerciale, turistico e culturale non abbiano collegamenti diretti con il resto del mondo che conta o, peggio ancora, con quello che sempre di più conterà. Gli imprenditori non possono tollerare di tornare indietro di un decennio con una decisione che è stata presa senza considerare le conseguenze che ne derivano. Per questo chiediamo con forza garanzie sul futuro dell’aeroporto intercontinentale del Nord Italia. 

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Antonio Di Pietro, Diana Bracco e Carlo Sangalli

Per questo chiediamo che venga riesaminata la proposta alternativa a quella di Air France, che prevede il mantenimento dei collegamenti da Malpensa, e che è validata e supportata finanziariamente da tre importanti banche, in primo luogo Intesa SanPaolo. Del resto, è significativo che lo stesso Ministro delle Infrastrutture abbia chiesto un ripensamento radicale del mandato affidato al presidente di Alitalia. Tanto più che un processo decisionale così delicato – e che riguarda un asset strategico del Paese come il sistema del trasporto aereo - dovrebbe poter contare su una stabilità politica che oggi il Paese non ha”.
Nel suo intervento il Presidente della Camera di Commercio di Milano Carlo Sangalli ha sottolineato: “Le infrastrutture vanno realizzate, non si può più rimandare. Dalla rete autostradale al sistema aeroportuale, dalle ferrovie alle piattaforme logistiche, sono tutti passaggi che influiscono direttamente sulla vita di cittadini e imprese, che oggi ci chiedono cantieri aperti, opere completate in tempi veloci così come veloci sono i loro confronti con il resto del mondo. Chiedono di non essere penalizzati con una Malpensa a metà, a cui vengono tagliate rotte strategiche come quelle verso l’Asia o il Nord America. In una sola parola chiedono di “fare presto e bene”. Per riuscirci servono risorse, ma soprattutto va chiarito il ruolo di chi programma, di chi controlla e di chi gestisce i progetti infrastrutturali. E se chi programma e chi controlla è più vicino ai cittadini – come Regione ed istituzioni locali – è meglio per tutti ed è un reale esercizio di sussidiarietà.”
 
Oltre a Malpensa, numerosi sono stati i temi legati alle infrastrutture affrontati nel convegno di apertura della Mobility Conference, promossa da Assolombarda e Camera di Commercio di Milano.

Un quadro preciso a riguardo è stato fornito in particolare dal Rapporto Oti Nordovest. Uno studio dettagliato e completo, curato da Assolombarda e dalle Associazioni Industriali di Torino e Genova che monitorizza, regione per regione e opera per opera, lo stato di avanzamento di tutti i progetti prioritari per il Nord del Paese, che è stato presentato in occasione della Mobility Conference.

In sintesi dal Rapporto emerge che nel 2007 l’Italia ha vissuto un anno di maggior dinamismo da parte delle Istituzioni sulle politiche infrastrutturali, ma le aspettative di avvio e prosecuzione dei cantieri sono state solo in parte soddisfatte. Nonostante il Governo abbia posto in essere l’apprezzabile sforzo di dare continuità attuativa alla programmazione in corso, le risorse disponibili sono ancora distanti dai fabbisogni reali e le esigenze finanziarie espresse nei principali documenti programmatori di ANAS e di RFI superano le dotazioni di spesa autorizzate.

Roberto Formigoni

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La necessità di passare da un elenco di opere a “piè di lista” a un programma funzionale e operativo è ancora in gran parte disattesa e rimane urgente l’esigenza di individuare il cronoprogramma delle opere e il relativo flusso finanziario per l’intero ciclo di vita dei progetti, così come è indispensabile che la valutazione delle priorità progettuali sia strettamente collegata con le politiche di sviluppo economico e territoriale. Per quanto riguarda le modalità di finanziamento delle opere, sarebbe auspicabile un maggior coraggio da parte dei decisori pubblici nel creare quel circolo virtuoso tra territorio e investimenti infrastrutturali in grado di liberare nuove risorse economiche.

Inoltre, la gestione del consenso nel nostro Paese continua a rimanere un tema di difficile soluzione, che richiede lo sviluppo di specifiche azioni e iniziative volte a promuovere e rafforzare l’accettabilità sociale delle opere infrastrutturali. Le resistenze alla realizzazione delle nuove opere continuano a permanere nonostante le numerose iniziative in corso, quali ad esempio le attività dell’Osservatorio sulla Torino-Lione. Il grave stato di arretratezza della rete infrastrutturale del Nordovest nel contesto europeo emerge con maggiore evidenza nelle parti di pertinenza italiana della Reti di trasporto transeuropee (TEN-T).

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Carlo Sangalli, Diana Bracco ed Emma Marcegaglia

Al convegno di apertura della Mobility Conference sono intervenuti anche il Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, la Vicepresidente di Confindustria Emma Marcegaglia, ed inoltre Zoltan Kazatsay, Vice Direttore Generale DG Tren-Trasporti ed Energia della Commisione Europea, Gian Maria Gros-Pietro, Presidente Autostrade per l’Italia, Mauro Moretti, Amministratore Delegato Gruppo Ferrovie dello Stato, Giuseppe Bonomi, Presidente SEA Aeroporti di Milano e Carlo Secchi dell’Università Bocconi.
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