Il Presidente Alessandro Spada in visita alla Intals di Parona

L'azienda, iniziata nel 1902 da Vincenzo Vedani e proseguita attualmente con il CEO Marco Vedani, si occupa di produrre oltre 500 tonnellate al giorno di lingotti di leghe di alluminio per fonderia e noci per acciaieria, che in seguito le aziende della filiera fonderanno di nuovo per realizzare gli oggetti più diversi.

Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda, ha visitato lo stabilimento di Intals SPA a Parona, in provincia di Pavia. Durante la visita, guidata da Marco Vedani e alla quale ha partecipato anche Alessandro Scarabelli, Direttore Generale di Assolombarda, è stato mostrato il ciclo produttivo dello stabilimento, dal rifiuto al prodotto finito, seguendo il processo di trasformazione di una lattina a fine vita, come rappresentazione pratica dell’economia circolare.

Intals è il perfetto esempio di applicazione dei concetti di economia circolare e sostenibilità in azienda, leve di crescita con radici ben salde nelle nostre imprese che sono all’avanguardia nel riciclo dimostrando grande attenzione all’ambiente - ha dichiarato Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda -. Basti pensare che, per l’anno in corso, la percentuale di riciclo degli imballaggi nel nostro Paese dovrebbe arrivare a sfiorare il 75% con oltre 10 milioni e 300.000 tonnellate di rifiuti di imballaggio che troveranno una seconda vita, ossia il 74,9% dell’immesso al consumo. E Intals è tra i campioni del riciclo: infatti, riesce a riciclare al 100% l’alluminio prodotto dal ciclo di produzione e consumo, evitando così l’estrazione dai giacimenti naturali, che comporterebbe un impatto negativo sull’ambiente in termini di inquinamento, di dispendio energetico e di impoverimento delle risorse naturali. I numeri sono evidenti: ogni tonnellata di alluminio riciclato permette di evitare di immettere in atmosfera 7mila kg di anidride carbonica pari al 92% in meno di CO2, risparmiando il 95% dell’energia necessaria per produrlo partendo dal minerale. Una partita, quella della sostenibilità, che per essere vinta necessita di nuove competenze volte a rispondere alle nuove esigenze dettate dalla transizione ecologica e digitale. Purtroppo, a livello generale, il 45% dei candidati richiesti dalle imprese lombarde (50% in provincia di Pavia) risulta di difficile reperimento, soprattutto per quanto riguarda i profili tecnici (62%) e gli operai specializzati (68%) nei processi produttivi. Un problema - riscontrato anche da Intals – a cui va data una risposta investendo sempre di più sulla formazione tecnica e professionale, che deve essere considerata di pari livello rispetto a quella liceale, e su percorsi come quelli degli ITS”.

Intals - con i suoi 197 dipendenti, di cui 174 nel sito di Parona, e un fatturato 490 milioni di euro - opera per il 70% nel settore automotive e rappresenta un importante realtà in grado di imporsi anche sui mercati internazionali: il 44% del fatturato viene realizzato all’estero grazie all’attività in oltre 50 Paesi.

Un successo che deriva anche dagli importanti investimenti in innovazione, che nel 2023 hanno superato i 9 milioni di euro. Attualmente Intals sta lavorando per sviluppare una classe di leghe completamente derivante da rottame ma con caratteristiche fisico-meccaniche assimilabili a quelle di leghe primarie. L’obiettivo è quello di permettere ai clienti, soprattutto del settore automotive, di ridurre la loro impronta di carbonio.

Una forte attenzione di Intals è rivolta anche all’ambito sociale: l’azienda sostiene Fondazione CasAmica ONLUS e Fondazione Casa Accoglienza, organizzazioni di volontariato che sviluppano iniziative concrete di supporto alle comunità. E dal 2015 ha attivato il progetto "Scuola di stabilimento", un periodo di avviamento professionale rivolto ai neodiplomati per imparare sul campo un nuovo paradigma di economia circolare.

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