Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è la risposta dell’Italia all’emergenza globale Covid-19 e agli ostacoli che hanno bloccato la crescita del sistema economico, sociale ed ambientale del nostro Paese negli ultimi decenni.
Il PNRR fa parte del progetto di ripresa europeo “Next Generation EU (NGEU)”, un programma di portata e ambizione inedite, con un ammontare di risorse messe in campo per il rilancio della crescita, degli investimenti e delle riforme di 750 miliardi di euro, dei quali oltre la metà, 390 miliardi, è costituita da sovvenzioni.
Più precisamente, Next Generation EU comprende due strumenti di sostegno agli Stati membri:
Con il PNRR l’Italia ha a disposizione complessivamente 235,12 miliardi di euro.
Il nostro Paese è il primo beneficiario, in valore assoluto, delle risorse del Next Generation EU: 191,5 miliardi del RRF (Dispositivo di ripresa e resilienza) e 13 miliardi del programma REACT-EU. Inoltre, in aggiunta alle risorse europee, il Piano prevede altri 30,6 miliardi di risorse derivanti dalla programmazione nazionale aggiuntiva, che confluiscono in un apposito Fondo complementare finanziato attraverso lo scostamento di bilancio.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza predisposto dal Governo Draghi è stato ufficialmente trasmesso alla Commissione europea il 30 aprile 2021 e lo scorso giugno, la Commissione europea ha fornito una valutazione globalmente positiva del PNRR nazionale, corredata da una dettagliata analisi del Piano. Lo scorso 13 luglio 2021 il PNRR dell'Italia è stato definitivamente approvato dal Consiglio europeo. Nella Decisione è incluso un Allegato con cui vengono definiti, in relazione a ciascun investimento e riforma, precisi obiettivi e traguardi, cadenzati temporalmente, al cui conseguimento si lega l'assegnazione delle risorse su base semestrale.
Il PNRR si articola in 6 Missioni, suddivise in 16 Componenti, a loro volta suddivise in investimenti e riforme settoriali funzionali alla realizzazione degli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del Governo.
In particolare, le sei Missioni del Piano – in piena coerenza con i sei pilastri del Next Generation EU - sono: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute.
Le 16 Componenti sono gli ambiti in cui vengono aggregati progetti di investimento e riforma in un determinato settore o area d’intervento, finalizzati ad affrontare sfide specifiche e utili a formare un pacchetto coerente di misure complementari. Le componenti hanno un grado di dettaglio sufficiente ad evidenziare le interconnessioni tra le diverse misure in esse proposte. Le Componenti di ciascuna Missione, si articolano – quindi - a loro volta, in linee di investimento e relative riforme settoriali.
Le riforme settoriali sono innovazioni normative necessarie per accompagnare gli investimenti delle singole Missioni e funzionali a introdurre regimi regolatori e procedurali più efficienti nei rispettivi ambiti.
Oltre alle riforme settoriali relative a ciascuna delle sei Missioni, il PNRR prevede altre due tipologie di azioni: le riforme orizzontali e le riforme abilitanti. Più precisamente:
Infine, nell’orizzonte temporale di attuazione del PNRR, si colloca un altro insieme di riforme, le cosiddette “riforme di accompagnamento” che, pur non comprese nel perimetro del Piano, sono considerate concorrenti al raggiungimento dei suoi obiettivi di mitigazione delle conseguenze economiche e sociali della crisi e di rafforzamento della coesione economica e sociale del Paese. Tra le riforme di accompagnamento sono previste la riforma del sistema fiscale e l’estensione e il potenziamento del sistema degli ammortizzatori sociali.