Con uno stanziamento totale di 49,86 miliardi di euro, l’obiettivo della Missione è rilanciare la competitività e la produttività del Paese, agendo su alcuni temi-chiave del sistema economico, intervenendo sulla connettività di cittadini, imprese e PA, adeguando il sistema produttivo e valorizzando il patrimonio culturale e turistico. La Missione 1 si articola in 3 componenti.
Con 11,15 miliardi di euro stanziati, la componente riguarda la Pubblica Amministrazione in modo capillare agendo sugli aspetti di “infrastruttura digitale”, spingendo la migrazione al cloud, accelerando l’interoperabilità tra gli enti pubblici, snellendo le procedure secondo il principio “once only”, rafforzando le difese di cybersecurity, rafforzando le competenze digitali del capitale umano della PA e semplificando drasticamente la burocrazia. Si suddivide a sua volta in 3 linee di intervento.
Sono 7 gli investimenti e 3 le riforme per migliorare la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione (PA). Gli investimenti, in particolare, sono diretti alla razionalizzazione e alla consolidazione delle infrastrutture digitali esistenti della PA, alla migrazione verso il cloud computing della stessa, in un’ottica di interoperabilità, efficientamento dei processi e dei servizi offerti al cittadino, e di rafforzamento delle difese dell'Italia contro i rischi derivanti dalla criminalità informatica.
Sono 3 gli investimenti e 3 le riforme per la modernizzazione della PA che ne garantiscano un deciso miglioramento in termini di efficienza e di efficacia dei processi tramite la digitalizzazione, il rafforzamento delle competenze (del capitale umano nelle amministrazioni) e una drastica semplificazione burocratica.
Accanto alla riforma strutturale della Giustizia, vi sono alcuni interventi di supporto per aiutare a raggiungere l’obiettivo di abbattere la durata media dei processi civili di più del 40% e dei processi penali di circa il 10%..
Con 30,57 miliardi di euro stanziati, la componente ha l’obiettivo di rafforzare e promuovere l'innovazione e la digitalizzazione del sistema produttivo. Prevede significativi interventi trasversali ai settori economici come l’incentivo degli investimenti in tecnologia (Transizione 4.0), ricerca e sviluppo e l’avvio della riforma del sistema di proprietà industriale. La Componente supporta i settori ad alto contenuto tecnologico, introduce misure a supporto dei processi di internazionalizzazione per le PMI e per la competitività delle filiere industriali. Infine, include importanti investimenti per garantire la copertura di tutto il territorio con reti a banda ultra-larga. Si articola in 5 investimenti e una riforma.
Con 8,13 miliardi di euro stanziati ha l’obiettivo di rilanciare i settori economici della cultura e del turismo, attraverso la rigenerazione del patrimonio culturale e artistico, il miglioramento della capacità attrattiva, della sicurezza e dell'accessibilità dei siti anche minori (esempio: i “borghi”), nonché la riqualificazione delle periferie urbane e la valorizzazione degli asset della sostenibilità, della digitalizzazione e delle competenze distintive.
Sul fronte del turismo la concentrazione degli sforzi prevedrà la definizione di un fondo ad hoc capace di attrarre investitori privati (supporto BEI) definendo quattro strumenti di azione quali: il credito di imposta per le strutture ricettive, una sezione speciale del fondo di garanzia, incentivi all’aggregazione delle imprese turistiche, il Fondo nazionale per il turismo e il Fondo per il turismo sostenibile. Per la cultura si interverrà per incentivare i processi di upskilling e reskilling degli operatori culturali (su tematiche di digitalizzazione ed ecologia) e per sostenere l’evoluzione dell’industria culturale e creativa 4.0, favorendo la nascita di nuovi servizi culturali digitali e ponendo le basi per la creazione di elementi innovativi per l’ecosistema del turismo italiano.
Gli interventi della componente si articolano su 4 aree d'intervento.
Il primo intervento prevede 3 investimenti per creare un patrimonio digitale della cultura e migliorare l’accessibilità dei luoghi della cultura e la sostenibilità ambientale in termini di efficientamento energetico di musei, cinema e teatri (pubblici e privati).
Questa linea di intervento sostiene lo sviluppo turistico/culturale nelle aree rurali e periferiche. Sono 4 gli investimenti per valorizzare il patrimonio di storia, arte, cultura e tradizioni presenti nei piccoli centri italiani e nelle zone rurali. Al tempo stesso, si investirà nella riqualificazione di parchi e giardini storici, nella sicurezza antisismica dei luoghi di culto, nel restauro del patrimonio del Fondo Edifici di Culto e nella realizzazione di Siti di ricovero delle opere d’arte coinvolte in eventi calamitosi (Recovery Art).
La misura, che prevede 2 linee di intervento e una riforma, riguarda gli investimenti nel settore cinematografico e audiovisivo anche rilanciando Cinecittà (Roma) e ha l’obiettivo di supportare l’evoluzione degli operatori dell’industria culturale e creativa, rivedendo gli appalti pubblici per gli eventi culturali in logica di maggiore sostenibilità ambientale e le competenze e supportando il capability building degli operatori su temi green e digitali.
L'area d'intervento mira al miglioramento delle strutture turistico-ricettive e dei servizi turistici, riqualificando e migliorando gli standard di offerta, con il duplice obiettivo di innalzare la capacità competitiva delle imprese e di promuovere un’offerta turistica basata su sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione dei servizi. L’azione include interventi di riqualificazione e ammodernamento delle imprese che operano nel comparto turistico per potenziare il loro livello di digitalizzazione. Inoltre, si agirà per sfruttare appieno le potenzialità dei grandi eventi che riguarderanno il Paese tra i quali la Ryder Cup del 2022 e il Giubileo del 2025, creando percorsi integrati verso tutte le Regioni del Paese. Si articola in 3 investimenti e una riforma.