A tre mesi dall'avvio delle iniziative nell'ambito di "Pavia capitale della cultura d'impresa", il presidente della sede di Pavia di Assolombarda, Nicola de Cardenas, fa un primo bilancio.
Presidente de Cardenas, quali sono stati i risultati raggiunti nei primi mesi di manifestazioni di Pavia capitale della cultura d'impresa?
«Uno dei quattro assi portanti del programma fa riferimento alla nostra come la "terra dei talenti": quello che contiamo di aver raccontato è proprio di un territorio in trasformazione, denso di competenze e di innovazione, capace di coltivare il merito e premiare il talento, e capace finalmente di attrarre nuovi investimenti e progettualità. Lo abbiamo visto con il Parco Cardano e Arexpo, con Supernova, con il distretto della Microelettronica, con Vigevano capitale mondiale della tecnologia delle calzature e la valorizzazione del castello Sforzesco, con la filiera del packaging e gli investimenti nella sostenibilità, con l'evento sui Borghi Smart, con quello sull'evoluzione del comparto agrifood, con l'Università, i suoi numerosi progetti già operativi e lo stretto partenariato con Assolombarda, con gli Ircss e gli istituti di ricerca, con il Cnao, l'Eni e il suo supercalcolatore, e potrei continuare ancora».
Gli obiettivi degli eventi erano molto ampi, sia rivolti alle imprese che alla cittadinanza, a che punto siete?
«Pavia Capitale è stato, fin dall'inizio, un invito al territorio, alle sue imprese come ai suoi cittadini, ad essere ambizioso, un invito che il territorio sta cogliendo. Abbiamo ormai alle spalle tre mesi di attività, durante i quali si sono tenuti già 34 eventi, con 200 relatori coinvolti e a cui hanno partecipato quasi 4500 persone, di cui oltre 1.600 studenti. E' stato poi un autentico roadshow sul territorio, che definirei inclusivo anche verso i centri minori, con iniziative quindi non solo a Pavia ma anche a Stradella, Voghera, Broni, Garlasco, Vigevano, Varzi, Giussago».
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