Tale fattispecie è disciplinata dagli artt.7-bis e 17, comma 2, del D.P.R. 633/72, in base al quale la cessione di un bene costituisce un’operazione territorialmente rilevante ai fini IVA quando il bene cui si riferisce è fisicamente presente nel territorio dello Stato.

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L’impresa ITA-1:

• effettua un’operazione interna, territorialmente rilevante ai fini IVA in Italia, in quanto i beni non fuoriescono dal territorio dello Stato italiano. A tal fine emette fattura soggetta ad IVA nei confronti del cliente extra-UE;
• emette DDT con la causale “vendita” evidenziando che la merce è inviata a ITA-2 per ordine e conto del proprio cliente estero;

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L’impresa extra-UE:

• riceve fattura soggetta ad IVA per la quale può presentare istanza di rimborso ai sensi dell’art. 38-ter del D.P.R. 633/72;
• fattura al cliente italiano ITA-2 i beni senza applicazione dell’IVA locale in quanto, in base alla propria legislazione fiscale interna, si tratta di cessione di beni allo stato estero.

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L’impresa ITA-2:

• effettua un acquisto interno, territorialmente rilevante in Italia, ai sensi dell’art.7-bis del D.P.R. 633/72. A tal fine, ai sensi dell’art.17, comma 2 del D.P.R. 633/72, emette autofattura soggetta ad IVA entro il 15 del mese successivo a quello di effettuazione della operazione;
• registra tale autofattura nel registro IVA vendite e acquisti entro il termine di emissione e con riferimento al mese di effettuazione dell’operazione;
• riceve la fattura emessa dal suo fornitore estero che annota in contabilità generale ai fini della rilevazione del costo.