Ritardi, varianti e costi lievitati. La linea 5 va sbloccata subito Intervista

Ritardi, varianti e costi lievitati. La linea 5 va sbloccata subito

L'editoriale di Alessandro Spada, Presidente Assolombarda - Il Giorno, 1 marzo 2025.

Le infrastrutture rappresentano il pilastro dello sviluppo economico di un territorio e soprattutto di un'area strategica come la nostra, fulcro della piattaforma produttiva del Nord Italia. Collegando il Nord-Ovest al Nord-Est, i valichi alpini ai porti e agli aeroporti, consentono alle imprese di espandersi verso l’Europa e i mercati globali, favorendo competitività e crescita. Tuttavia, la lentezza nella realizzazione delle opere infrastrutturali rischia di compromettere questa opportunità. Per questo motivo, il nostro impegno è da sempre rivolto a sensibilizzare sulla necessità di ridurre i tempi di realizzazione delle opere, intervenendo sugli ostacoli principali: iter burocratici complessi e ridondanti, frammentazione dei centri decisionali, revisioni infinite dei progetti e lunghi periodi di stallo. Si tratta di freni che condizionano lo sviluppo di tutta l’Italia e che colpiscono anche questa parte di Paese. Una delle opere in ritardo e tra le più rilevanti per favorire la mobilità sostenibile del nostro territorio è sicuramente l’estensione della Metro 5 da Milano a Monza, la prima opera del genere in Italia che unisce due città capoluogo. Il progetto, soprattutto a causa dei rincari dei materiali e delle modifiche richieste dagli enti in fase approvativa, ha visto un incremento di costi del 45% in 6 anni, nel passaggio dal preliminare all’approvazione finale. Per cui, rispetto alle risorse stanziate di quasi 1,3 miliardi di euro, è stato calcolato un extracosto pari a 589 milioni di euro, ad oggi ancora non coperto. Ora è indispensabile riuscire a reperire i finanziamenti necessari per realizzare l’intera opera tenendo fermo il cronoprogramma attuale, che vede il 2033 come l’anno per l’apertura completa all’esercizio. Per questo è fondamentale il ruolo di regia e di coordinamento istituzionale della Regione Lombardia con i comuni coinvolti - Milano, Monza, Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo - e nei confronti del Governo. Auspichiamo quindi che il tavolo tra sindaci e Regione avviato nei giorni scorsi possa proseguire in modo proficuo e arrivare a una soluzione in tempi rapidi. L’appello che lanciamo per l’estensione della Metro 5 a Monza è basato sui tanti benefici che porterebbe al territorio. Innanzitutto, andrebbe a decongestionare il traffico, con un impatto positivo anche sull’ambiente, sgravando la SS36, già oggi una delle strade più congestionate d’Italia: si stima che il prolungamento della M5 da Milano a Monza possa giornalmente attrarre circa 210mila passeggeri e consentire 30mila vetture in meno in circolazione sulla rete stradale. Per la città di Monza significherebbe poter contare su una rete metropolitana urbana, condizione fondamentale per attuare le politiche di mobilità previste dal Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che prevede anche la realizzazione di un parcheggio di interscambio al capolinea del Polo Istituzionale a servizio dei numerosi pendolari che provengono dalla Brianza. Inoltre, si rafforzerebbero le relazioni con Milano, portando a dei cambiamenti anche nel contesto di un mercato immobiliare residenziale sotto pressione, connettendo aree caratterizzate da valori più economicamente accessibili. Del resto, la crescita dell’attrattività della ‘Grande Milano’ dipende anche da infrastrutture efficienti e moderne, in grado di rendere gli spostamenti più agevoli e sostenibili. Lo sviluppo di un’area strategica per il Paese, come la nostra, dipende molto anche da partite come questa. Investire nelle infrastrutture non è solo una necessità, ma una scelta di visione per il futuro, capace di migliorare la qualità della vita e rendere il nostro territorio sempre più competitivo e sostenibile. In questa direzione va la richiesta relativa a M5 da parte delle imprese: un’opera decisiva per la crescita del territorio che richiede la responsabilità di tutti al di là del colore politico.

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