"La Lombardia sarà al centro dell'innovazione" Intervista

"La Lombardia sarà al centro dell'innovazione"

L'intervista di Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda, su Album di Repubblica - 23 novembre 2020

Alessandro Spada ha ereditato da Carlo Bonomi il timone di Assolombarda a maggio, nel mezzo di quella che ha definito “una crisi senza precedenti per l'Italia” e una “recessione di portata storica per la Lombardia”. Ma il nuovo presidente degli industriali di Milano, Lodi, Monza Brianza e Pavia crede nella possibilità che questa terra si rialzi. Puntando sulla ricerca, l'innovazione. E i giovani.

Presidente Spada, solo tra le quattro province che Assolombarda rappresenta è concentrato il 13% del Pil italiano e il 13% dell'export: il motore economico del Paese come sta affrontando l'emergenza Covid?

La sta affrontando. Ed è il primo importante segnale. Ad aprile il dato sulla produzione industriale aveva fatto segnare un preoccupante -43%. Oggi la contrazione si è ridotta, il rimbalzo è avviato, a dimostrazione della forza e della vitalità del nostro tessuto produttivo e delle nostre imprese. È  qualcosa che, visitando le aziende del territorio, ho percepito chiaramente. Certo, in questa situazione di totale incertezza, diventa difficile fare previsioni a lungo termine".

E che cosa sta imparando da questo giro delle imprese?

Ha scelto la parola giusta, imparare. Aggiungerei ascoltare. Una delle esigenze più comuni tra le realtà che ho incontrato è la difficoltà a reperire diversi tipi di professionalità, per esempio nel digitale e in diversi ambiti tecnici. In questo momento così complesso credo sia davvero importante confrontarci con le nostre imprese. Una risposta al senso di responsabilità che sento come imprenditore e come presidente di Assolombarda. La stessa responsabilità che tutti gli imprenditori sentono verso i propri collaboratori e che è visibile nelle tante misure di sicurezza che le aziende hanno messo in campo a tutela della salute”.

Ci sono settori o territori che stanno affrontando meglio di altri la crisi?

L'impatto del Covid è molto frammentato in un territorio come il nostro, che integra diverse vocazioni produttive e filiere complete: ci sono perdite più contenute per Monza e Brianza, Lodi, Pavia, dove a trainare la ripresa sono principalmente il manifatturiero, l'alimentare, la farmaceutica. Milano invece risente di una più lenta risalita nel comparto dei servizi, della moda e del tessile così centrali nella storia della città. Mi ha molto colpito la manifestazione dei "bauli" in piazza del Duomo, promossa dai numerosi professionisti del mondo degli eventi e dello spettacolo, costretti a rinunciare alla propria attività senza prospettive certe di ripartenza. Chi crea, produce e condivide cultura deve essere sostenuto”.

La Lombardia da dove può ripartire?

Dai suoi punti di forza, prima di tutto dalla sua capacità di innovare, che significa ricerca, tecnologia e coraggio di cambiare. Questo territorio ha da sempre un'incredibile forza: il proprio saper fare, la propria tradizione manifatturiera, le proprie eccellenze. Ripartiamo da questa fiducia, che è ciò che ci permette di traguardare il futuro e alla grande responsabilità che abbiamo verso un ecosistema che ha saputo dare tanto a noi e all'Italia, nella storia più lontana, così come nei mesi appena trascorsi”.

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