"Il valore di archivi e musei d'impresa ora verrà stimato"
L'intervista di Antonio Calabrò, Vicepresidente di Assolombarda con delega a Affari Istituzionali, Organizzazione, Cultura e Legalità, sul Sole24Ore - 27 novembre 2020
Memoria e futuro, beni tangibili e intangibili che l’Associazione Museimpresa intende valutare insieme alla School of management Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali del Politecnico di Milano per fornire alle imprese uno strumento in grado di valorizzare archivi, marchi, disegni tecnici, contratti di lavoro, prototipi, macchinari di lavorazione e molto altro. Sul tavolo l’ipotesi di istituire un osservatorio per individuare le metriche al fine di misurare il valore che musei e archivi contribuiscono a creare in un’azienda. “Vogliamo poter misurare il contributo di valore che i musei e gli archivi – veri e propri asset di competitività - generano per l’impresa. E definire linee guida per la valorizzazione dell’heritage aziendale, attraverso le tecnologie digitali” spiega Antonio Calabrò presidente Museimpresa, vicepresidente Assolombarda e direttore Fondazione Pirelli. “La storia di una impresa può dire molte cose al suo pubblico, in particolar modo agli studenti, con i quali abbiamo rafforzato il nostro dialogo attraverso una maggiore collaborazione scuola-impresa” prosegue Calabrò “La Fondazione Pirelli era visitata annualmente da circa 3mila studenti all’anno. E oggi buona parte di quelle visite sono virtuali”.
Si è appena conclusa la diciannovesima edizione della Settimana della Cultura d’Impresa, “Capitale Italia. La cultura imprenditoriale per la rinascita del Paese”. L’Associazione Italiana Archivi e Musei d’Impresa, riunisce 96 iscritti tra musei e archivi di grandi, medie e piccole aziende italiane dal manufatturiero ai servizi, metà cioè dei circa 200 musei d’impresa visitabili in Italia, secondo l’agenzia JFC di consulenza turistica e territoriale. Fondata a Milano nel 2001 per iniziativa di Assolombarda e Confindustria, Museimpresa è una rete unica a livello europeo. “Con i suoi musei e archivi ha una capacità straordinaria di rappresentanza, ma anche di servizio per gli associati e di mutua assistenza. Stiamo lavorando con le piccole e medie imprese per conservare la memoria, consigliando su come trasferire in digitale gli archivi. Questa migrazione ha un costo e ragioneremo anche sull’ipotesi di sistemi consortili per fare rete e crescere insieme. Questi musei stanno cambiando rapidamente, sono funzioni d’impresa: sono innestati nel meccanismo produttivo come funzione autonoma, di ricerca storica e culturale, utili alla competitività dell’impresa e in dialogo col marketing, i comparti tecnici e i territori. Sono luoghi della storia e del futuro, leve di innovazione, che dialogano con un giovane pubblico”.
Ma come detto richiedono investimenti. Dell’art bonus ha beneficiato il patrimonio culturale pubblico, ma la fiscalità di vantaggio potrebbe essere uno strumento per valorizzare anche i musei d’impresa?
“Certo, sarebbe utile perché tutte le aziende conservino, digitalizzino e mettano a disposizione dei pubblici i loro patrimoni. La storia di un’azienda rappresenta un asset sociale importante per il suo territorio e la leva fiscale di vantaggio offrirebbe la possibilità d’investire sulla memoria storica e, in fin dei conti, contribuirebbe all’arricchimento del nostro patrimonio nazionale”.
A chi pensa di presentare la proposta?
“Siamo a disposizione come Associazione di rappresentanza per aprire un tavolo con il Mef, il Mise e la Direzione generale per gli archivi del Mibact. Il tema è all’ordine del giorno anche in Commissione Cultura di Confindustria”.
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