“Contratti a termine e tecnologia per superare la fase post pandemica”
L'intervista di Paul Renda, Presidente Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda, su Avvenire - 2 agosto 2020
Giovani sempre più in fuga per migliorare le prospettive di carriera. Ed economia che ne risente. Continua il trend negativo per Milano e Lombardia con l'aggravante del coronavirus. Questa la fotografia scattata da Assolombarda. Il presidente del Gruppo Giovani, Paul Renda, non ha dubbi: “Stiamo perdendo un'intera generazione. La politica non sta facendo abbastanza. Da settembre, un nuovo piano per attrarre talenti”.
Presidente, come sta la Lombardia?
“Male. Continuiamo a conservare il primato di partenze: sono 22.803 i ragazzi trai 18 e i 34 anni che nel 2018 hanno lasciato la nostra regione, pari al 17,7% dell'Italia”.
E a livello nazionale?
“Al primo gennaio 2019, gli italiani residenti all'estero erano quasi 5,3 milioni, +70,2% rispetto al 2006 quando erano circa 3,1 milioni”.
Un'emorragia pesantissima, dunque?
“I dati di Confindustria parlano chiaro: considerando che la spesa familiare per la crescita e l'educazione di un figlio può essere stimata attorno ai 165.000 euro, è come se l'Italia avesse perso 42,8 miliardi di euro d'investimenti in capitale umano”.
Come ripartire?
“Dando più attenzione ai giovani. In Italia non c'è una politica giovanile. Non possiamo non rendercene conto. In Francia, il "piano Macron" per i giovani dovrebbe consentire a 700mila ragazzi under 25 di trovare subito lavoro. Su questa scia, il Gruppo Giovani di Assolombarda sta elaborando una serie di proposte da lanciare in autunno”.
Per esempio?
“La revisione del Decreto Dignità. I continui ostacoli al contratto a tempo determinato e alla somministrazione non fanno che complicare la ripresa dell'attività economica nel post-covid. L'utilizzo dei contratti a termine quindi andrebbe incentivato, derogando condizioni e vincoli che lo rendono in questa fase di ripresa poco appetibile”.
I decreti Cura Italia e Liquidità sono serviti?
“Sì, per agevolare la cassa integrazione. Per la liquidità si poteva fare meglio ed essere più veloci”.
Anche Milano sfida la crisi?
“Milano resta un territorio vitale, caratterizzato da una forte spinta imprenditoriale, dinamico e internazionale. Tuttavia, è emerso in città un quadro differente dalle aspettative".
Quale?
“Nonostante a Milano la riduzione fosse meno marcata rispetto al totale lombardo e italiano, dal 2016 la città ha registrato un continuo calo del numero d'imprese giovanili attive: -1% a Milano nel 2019 rispetto al 2018, -2% in Lombardia e -2,7% in Italia”.
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