Il Ministro Orlando in Assolombarda. Il Presidente Spada: "Per favorire la ripresa sgravare il costo del lavoro e investire in formazione"
Milano, 17 maggio 2021 – In foto da destra a sinistra Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda, Alessandro Scarabelli, Direttore Generale di Assolombarda, Cristina Tajani, assessora alle Politiche per il Lavoro, Attività Produttive, Commercio e Risorse Umane, e Andrea Orlando, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, in visita in Assolombarda per incontrare i rappresentanti del mondo produttivo.
La visita è stata l’occasione per una riflessione e un confronto sul tema del lavoro, ancora più centrale in questa crisi pandemica, a margine della firma dell’accordo di collaborazione tra il Comune di Milano e Assolombarda per la messa a disposizione di sedi di lavoro private da destinare al lavoro agile per i dipendenti dell’Amministrazione.
Da tempo, infatti, Assolombarda sottolinea l’importanza di definire una visione di lungo periodo, frutto del dialogo e del confronto tra tutte le parti sociali, per superare le soluzioni di emergenza e rispondere a un mercato che sta velocemente cambiando. Altrimenti, il rischio è di trovarsi davanti a un mondo del lavoro fatto di tanti tasselli che non combaciano.
"Già adesso mancano profili altamente specializzati verso i settori in forte sviluppo – ha sottolineato il Presidente di Assolombarda, Alessandro Spada –. In questo scenario, è necessario investire sulle politiche attive del lavoro e individuare un quadro condiviso di regole per una riforma seria degli ammortizzatori sociali, a sostegno del reddito e dell’occupabilità dei lavoratori, che metta al centro la persona con la formazione. Continuare a prorogare il blocco dei licenziamenti significa anche bloccare le nuove assunzioni. È invece arrivato il momento di mettere le aziende, che possono comunque contare sugli strumenti già esistenti per gestire le situazioni di crisi, nelle condizioni di potersi organizzare al meglio per ripartire”.
Al centro dell’incontro le attese delle imprese rispetto al decreto Sostegni bis, dalla norma del contratto a termine di “rioccupazione” all’abbassamento della soglia da 250 a 100 dipendenti per l’applicazione del contratto di espansione, dal contratto di solidarietà alle misure di supporto per i settori maggiormente colpiti dalla pandemia.
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