Ridurre i costi di installazione della banda larga: le proposte della Commissione UE

La Commissione europea ha proposto oggi nuove disposizioni che permetteranno di ridurre del 30% i costi di diffusione di internet ad alta velocità.

Le opere di ingegneria civile, ad esempio gli scavi stradali per la posa delle fibre, rappresentano fino all’80% del costo di installazione delle reti ad alta velocità. La proposta odierna può far risparmiare alle imprese 40-60 miliardi di euro.


La banda larga ad alta velocità è la spina dorsale delle telecomunicazioni e del più ampio mercato unico del digitale che la Commissione sta cercando di costruire. Ad oggi, la sua diffusione è rallentata da una panoplia di norme e pratiche amministrative a livello nazionale e locale. “Nella maggior parte dei casi, le regole attuali ostacolano la competitività dell’Europa”, ha affermato Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea.


Il progetto di regolamento presentato si basa sulle migliori pratiche attuate in Germania, Spagna, Francia, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovenia, Svezia e Regno Unito, pur lasciando gran parte degli aspetti organizzativi alla discrezionalità degli Stati membri.


Neelie Kroes ha dichiarato: “Tutti hanno diritto alla banda larga veloce. È mia intenzione eliminare la burocrazia che ci impedisce di raggiungere questo obiettivo. La Commissione europea vuole rendere più rapido e meno costoso l’accesso alla banda larga”.


Una volta approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio, il regolamento sarà direttamente applicabile in tutta l’UE.


La Commissione intende affrontare quattro problemi principali:

  • garantire che gli immobili nuovi o ristrutturati siano predisposti per la banda larga ad alta velocità;
  • aprire l’accesso all’infrastruttura (compresi cavidotti, tubature, pozzetti, centraline, pali, piloni, installazioni di antenne, tralicci e altre strutture di supporto) a condizioni eque e ragionevoli anche per quanto riguarda il prezzo;
  • consentire a qualsiasi gestore di rete di negoziare accordi con altri fornitori di infrastrutture per porre fine all’insufficiente coordinamento delle opere di ingegneria civile;
  • semplificare le procedure autorizzative - ora lente e complesse - soprattutto per quanto riguarda pali e antenne, sostituendole con un sistema automatico di concessione o rifiuto entro sei mesi e attivando uno sportello unico per la presentazione delle domande.

Attualmente c’è poca trasparenza sulle infrastrutture fisiche esistenti idonee alla posa della banda larga né esistono adeguate norme comuni per la sua diffusione nel territorio dell’UE. Al momento non esiste un mercato delle infrastrutture fisiche né viene sfruttato il potenziale derivante dall’utilizzo di infrastrutture appartenenti ad altri servizi pubblici. Le normative vigenti in alcuni Stati membri scoraggiano addirittura le imprese di servizi fisici dal collaborare con gli operatori di telecomunicazioni.

 

Link: http://ec.europa.eu/italia/attualita/primo_piano/informazione/installazione_banda_larga_it.htm

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