Covid-19, dalla UE altri 37,5 milioni per la ricerca
La Commissione Europea rilancia la ricerca urgente di cure contro il Covid-19
Dopo pubblicazione, in gennaio, dell’invito a manifestare interesse per fondi pari a 10 milioni di euro, la Commissione ha stanziato altri 37,5 milioni per lo sviluppo di vaccini, la cura e la diagnostica legati al nuovo Coronavirus.
Con questi fondi provenienti dal programma Horizon 2020, la Commissione porta dunque a 47,5 milioni di euro l’ammontare dei finanziamenti seguiti all'invito di emergenza a manifestare interesse del 31 gennaio scorso per contrastare l’epidemia di COVID-19.
La Commissione ha insomma mobilitato molto rapidamente nuovi fondi per la ricerca attraverso due inviti speciali a presentare progetti di ricerca per coprire l’intera gamma di esigenze: comprensione della malattia, diagnosi, vaccini, cure e preparazione.
Sono state ricevute circa 91 proposte, valutate da parte di esperti indipendenti a tempo di record. Dopo la selezione, verranno finanziati 17 progetti: coinvolgono 136 gruppi di ricerca che inizieranno a lavorare allo sviluppo di vaccini, nuove cure, test diagnostici e sistemi medici per impedire la diffusione del coronavirus.
Tra questi c’è anche il consorzio pubblico-privato Exscalate4CoV (E4C), guidato dall’azienda milanese Dompé farmaceutici, che si è aggiudicato 3 milioni di euro. Il progetto a trazione italiana si propone di individuare i farmaci più sicuri e promettenti per il trattamento immediato della popolazione già infetta, a cui seguirà l’individuazione di molecole capaci di inibire la patogenesi del coronavirus per contrastare i contagi futuri.
Qui altri progetti finanziati dall'UE che contribuiscono già alla preparazione e alla risposta all’epidemia di COVID-19, come ad esempio lo European Virus Archive - GLOBAL (EVAg), il progetto PREPARE e la partecipazione della Commissione alla rete di collaborazione mondiale nella ricerca in materia di capacità di gestione delle malattie infettive (GloPID-R).
Gli obiettivi del bando
I 17 progetti selezionati dalla Commissione UE coprono ambiti d’azione diversi, ovvero:
- sviluppo di nuovi vaccini. La ricerca sarà incentrata sullo sviluppo di un vaccino profilattico e di un vaccino terapeutico, che saranno utilizzati rispettivamente per la prevenzione e il trattamento della malattia.
- Test diagnostici rapidi da eseguirsi presso i punti di assistenza. Saranno intensificati gli sforzi per consentire ai lavoratori del settore sanitario che si trovano in prima linea di effettuare la diagnosi in modo più rapido e accurato, di modo da ridurre il rischio di un’ulteriore diffusione del virus.
- Nuovi trattamenti, tra cui l’identificazione di molecole che potrebbero funzionare contro il virus, utilizzando tecniche avanzate di modellizzazione e di calcolo.
- Miglioramento dell’epidemiologia e della sanità pubblica, con lo sviluppo di sistemi di monitoraggio migliori per prevenire e controllare efficacemente la diffusione del virus e contribuire all’analisi delle dinamiche sociali.
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