Top 300 Lodi 2024

La classifica delle 300 maggiori imprese di Lodi e il quadro economico attuale e prospettico

La classifica Top 300

La classifica delle “TOP” imprese della provincia di Lodi include quest’anno 300 aziende, contro le 200 considerate nelle scorse edizioni. L’espansione della classifica è una diretta conseguenza della notevole crescita del volume d’affari delle imprese lodigiane registrata negli ultimi anni.

I ricavi delle “TOP 300” aziende riferiti al 2023 vanno da un minimo di 4,2 milioni di euro a un massimo di 1,9 miliardi di euro. La soglia massima di fatturato risulta in crescita rispetto all’anno scorso, a differenza della soglia inferiore di fatturato che è in decisa riduzione per via dell’espansione della classifica, come lo è, però anche, il fatturato della duecentesima impresa in classifica, pari a 7,4 milioni di euro.

In aggregato, i ricavi delle 300 aziende raggiungono i 14,4 miliardi di euro e la somma algebrica dei rispettivi risultati di esercizio ammonta a 663 milioni di euro. Grazie all’innesto delle nuove imprese in classifica il fatturato complessivo aumenta del +12,3% rispetto all’anno scorso; tuttavia, il reddito di esercizio aggregato mostra un arretramento del -6,4%, a causa di un ristretto numero di grandi imprese che hanno registrato un calo della redditività. Focalizzandosi su un campione chiuso di 179 realtà presenti in classifica anche l’anno scorso (e con lo stesso consolidamento), è possibile svolgere qualche confronto tra i risultati del 2023 e quelli dell’anno precedente. Nei dati 2023 si osserva un rallentamento della crescita del fatturato aggregato, che registra un incremento del +1,9%. La redditività rimane straordinaria e in crescita: considerando tutte le 300 imprese in classifica, l’EBIT mediano sui ricavi passa dal 4,8% nel 2022 al 6,1% nel 2023, il ROE mediano dal 11,7% al 13,11%, nuovo record. Infine, la quota di aziende in utile nel 2023 si attesta all’91,0%, meglio che nel 2022 (89,5%) e al massimo storico dal 2017.

In cima alla classifica sono due le aziende sopra il miliardo di euro di fatturato: Zucchetti Group S.p.A. (Lodi), che supera 1,9 miliardi di euro, e Sasol Italy S.p.A. (Terranova dei Passerini), che si avvicina a 1,5 miliardi di euro. Completano la top ten: in terza posizione Sodalis S.r.l. (Lodi Vecchio), quarta Sipcam Oxon S.p.A. (Lodi), quinta Gruppo Itelyum (Pieve Fissiraga), sesta Prysmian cavi e sistemi Italia S.r.l. (Merlino), settima Gruppo Di Martino (Guardamiglio), ottava MTA S.p.A. (Codogno), nona Ibsa Farmaceutici Italia S.r.l. (Lodi) e decima Aperam stainless services & solutions Italy S.r.l. (Massalengo).

In termini di copertura territoriale, la classifica interessa buona parte dei comuni del lodigiano: sono 48, sui 60 totali, quelli con almeno una azienda in classifica.

Delle 300 aziende 95 hanno sede in soli due comuni: Lodi (59) e Codogno (36). In termini di fatturato, la concentrazione si accentua nel comune di Lodi (4,4 miliardi di euro, il 30,8% del fatturato complessivo della TOP300), seguito a distanza dai comuni di Terranova dei Passerini (1,5 miliardi, 10,2%), Codogno (1,2 miliardi, 8,3%), Lodi Vecchio (962 milioni, 6,7%) e Pieve Fissiraga (798 milioni, 5,5%). Questi 5 comuni rappresentano, così, quasi il 62% dei ricavi della provincia: 8,9 miliardi di euro sui 14,4 totali.

Top of the Tops: le imprese cresciute di più dal 2017 al 2023

Nel contesto di incertezze e turbolenze degli ultimi anni, alcune imprese hanno mostrato capacità di adattamento e resilienza straordinarie. In particolare, abbiamo individuato 10 aziende ‘Top of the Tops’ che hanno fatto registrare gli aumenti di fatturato più importanti (in percentuale) tra il 2017 e il 2023.

Al primo posto si posiziona Azeta S.r.l., impresa di Casalpusterlengo attiva nella costruzione di impianti di distribuzione di energia elettrica che ha registrato una crescita del fatturato di ben il +370% nel periodo considerato, quasi 5 volte il valore attuale rispetto ad allora. Sul secondo gradino del podio si trova, poi, Zucchetti Group S.p.A., importante azienda lodigiana con soluzioni software integrate a supporto della gestione aziendale, che ha più che quadruplicato il suo fatturato (+325%). Al terzo posto si posiziona Ceresa S.r.l., localizzata a Sordio e operante nel commercio all’ingrosso di prodotti zootecnici, il cui fatturato è cresciuto del 313% tra il 2017 e il 2023. Il quarto posto della classifica è occupato da Mariani S.r.l. (+249%), azienda di Lodi che distribuisce combustibili, lubrificanti e additivi. Seguono Stella Bianca S.r.l., impresa di Ossago Lodigiano del settore caseario, al 5° posto con una crescita del +218%, e Olympus Italia S.r.l., al 6° posto (+216%), che opera a Tavazzano con Villavesco nella produzione e distribuzione di latticini e prodotti alimentari. Al settimo posto si posiziona I.C.R. Industrie Cosmetiche Riunite S.p.A. (+205% il fatturato nel 2023 rispetto al 2017) che si occupa a Lodi di sviluppo, produzione e distribuzione di profumi e cosmetici, mentre all’ottavo c’è IBSA farmaceutici Italia S.r.l. (+189%), impresa anch’essa lodigiana e attiva nella ricerca e sviluppo di farmaci, dispositivi medici e integratori alimentari. Chiudono la classifica Solana società agricola S.p.A., industria conserviera situata a Maccastorna (9° posto, +166%) e Tendarredo S.r.l., azienda che a Codogno progetta e realizza pergole bioclimatiche o in tessuto e tende da sole (10° posto, +162%).

Il quadro economico recente

All’interno di un quadro internazionale instabile, le realtà produttive della provincia di Lodi sono riuscite comunque a proseguire lungo il percorso di rilancio avviato dopo la crisi pandemica, con velocità più ridotta nel complesso del 2023 e con maggior vigore nella prima metà del 2024.

Nel 2023 la produzione manifatturiera lodigiana è aumentata del +1,6%, in netta decelerazione rispetto al 2022 per effetto del rallentamento della domanda globale, ma tenendo decisamente di più rispetto all’industria lombarda (+0,2%). Le esportazioni lodigiane sono cresciute del +5,3% (+0,5% l’incremento a livello regionale), raggiungendo il record di 5,7 miliardi di euro nei dodici mesi.

La progressione si è irrobustita nella prima metà del 2024: nel primo trimestre i livelli di produzione della manifattura lodigiana hanno superato del +2,6% quelli di inizio 2023 e le esportazioni sono cresciute del +14,4%, trainate totalmente dal settore dell'elettronica (+32,8%). La crescita si è fatta più intensa nel secondo trimestre, con la produzione manifatturiera in aumento del +5,6% rispetto a un anno prima e le esportazioni del +17,7%.

Nel complesso del 2024, le stime che formuliamo per il territorio di Lodi sono di una crescita del PIL pari al +0,6%, leggermente superiori alle previsioni per l’Italia (+0,5% secondo Prometeia). Nonostante il profilo di espansione della prima metà dell’anno, l’acuirsi dell’incertezza e il perdurare della stagnazione europea condizionano l’evolvere dell’attività delle imprese, soprattutto con riferimento alla domanda interna, e ne riducono la dinamicità.

Le prospettive e i rischi

Le indicazioni raccolte da Assolombarda presso un campione di imprese nel logidiano dell’industria e dei servizi innovativi segnalano una crescita decelerata dell’economia del territorio nel 2024 e attese volte al maggiore ottimismo per il 2025. Il quadro, dunque, è coerente con le rilevazioni a livello macro, con previsioni di PIL per Lodi che si attestano al +0,9% nel 2025, una espansione ancora una volta superiore a quella nazionale (+0,7% nello scenario di Prometeia).

Nel dettaglio dei risultati della survey tra le associate svolta a ottobre, oltre la metà (52,9%) delle imprese lodigiane dichiara nei preconsuntivi un aumento del fatturato nel 2024 rispetto al 2023, mentre il 23,5% si attende una stabilità e un altrettanto 23,5% una diminuzione. La fotografia è meno rosea rispetto a quanto previsto nella rilevazione dello scorso autunno, quando la quota di imprese che stimava un aumento di fatturato per quest’anno era il 57%.
In termini di margini, il 37,3% delle aziende rispondenti si attende un Ebit in crescita nel 2024, il 35,3% stabile e il restante 27,5% in contrazione.
Nei primi dieci mesi di quest’anno, le imprese del territorio hanno condiviso un chiaro ostacolo: la difficoltà nel reperimento di figure professionali adeguate, segnalata dall’88% della aziende come rischio ‘medio-alto’ per la propria attività.

Guardando avanti, nel 2025 cresce al 58,8% la quota di imprese lodigiane che prevede un fatturato in aumento; cui si affianca il 19,6% che si aspetta una stabilità e il 21,6% che delinea una riduzione.
Riguardo ai rischi, le imprese avvertono ancora l’ostacolo riguardante il reperimento di profili lavorativi in linea con le proprie esigenze (88% dei rispondenti lo definisce come rischio ‘medio-alto’). Inoltre, si intensifica notevolmente la percezione dei rischi legati al panorama internazionale: il 60% delle imprese considera come rischio ‘medio-alto’ l’aumento del costo dell’energia, il 73% i rincari delle materie prime e il 75% l’insufficienza di domanda.

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