Taxing Wages (OCSE): Per l’Ocse nel 2023 in Italia il cuneo fiscale scende al 45,1% (dal 45,9% nel 2022), per il 2024 stimiamo un’ulteriore discesa al 43,7% per effetto dell’esonero contributivo e della rimodulazione degli scaglioni fiscali

Report annuale OCSE

  • Secondo l’Ocse il cuneo fiscale in percentuale sul costo del lavoro in Italia scende al 45,1% nel 2023, ma nella graduatoria internazionale il nostro Paese rimane al quinto posto, dopo Belgio, Germania, Austria e Francia.
  • La riduzione al 45,1% nel 2023 dal 45,9% nel 2022 avviene per effetto dei 4 punti percentuali (senza ulteriori effetti sul rateo di tredicesima) introdotta dal Governo con il DL n. 48 del 4 maggio 2023 per il periodo 1 luglio-31 dicembre 2023 1.
  • Per il 2024 stimiamo un ulteriore calo al 43,7%, considerando la rimodulazione degli scaglioni fiscali 2 e la riduzione dei contributi Invalidità, Vecchiaia e Superstiti (IVS) a carico del lavoratore prevista dall’articolo 1 comma 15 della legge n. 213/2023.

Nota sviluppata in collaborazione con il Settore Fisco e Diritto di Impresa e l’Area Lavoro e Previdenza di Assolombarda

La graduatoria dei Paesi per cuneo fiscale

L’Ocse ha diffuso il rapporto ‘Taxing wages 2024’ (riferito all’anno 2023) dedicato al cuneo fiscale, da cui emergono i differenziali esistenti tra i 38 Paesi che fanno parte dell’Organizzazione. Il cuneo fiscale misura la differenza tra il costo del lavoro per il datore di lavoro e la corrispondente retribuzione netta del lavoratore. Tale cuneo è la somma di due principali componenti: l’imposta sul reddito delle persone fisiche da un lato e i contributi previdenziali dall’altro. Il dipendente si fa carico dell’imposta e di parte dei contributi previdenziali, il datore di lavoro della restante parte dei contributi previdenziali.

Il calcolo viene effettuato applicando le normative fiscali e previdenziali vigenti nel 2023 alla retribuzione media determinata per ogni Paese, nel caso dell’Italia pari a 33.492€ per l’anno considerato3, prendendo come riferimento un lavoratore senza carichi familiari.

Figura 1: Classifica dei Paesi OCSE per cuneo fiscale di un lavoratore senza carichi familiari (2023)

Fonte: Centro Studi Assolombarda su dati Ocse

In media l’incidenza di oneri e tasse a carico di imprese e lavoratori nei 38 paesi si colloca al 34,8%, ma le differenze sono molto significative: si va da poco più del 7% in Cile a quasi il 53% in Belgio.

L’Italia continua a collocarsi nelle prime posizioni: nel nostro Paese un lavoratore standard single e senza figli a carico è soggetto a un cuneo fiscale del 45,1%. La percentuale è composta per il 16,8% di imposte personali sul reddito e per 28,3% di contributi previdenziali che ricadono in parte sul lavoratore (4,3%) e in parte sul datore di lavoro (24,0%).

Il quinto posto dell’Italia è un gradino sotto il quarto posto della Francia (47,2%) e tre sotto la Germania (47,9%). Il quarto Paese per importanza dell’Area euro, la Spagna, è posizionata molto più in basso nella graduatoria, al 14esimo posto con il 40,2%.

La determinazione del netto in busta

Il cuneo fiscale può essere riproporzionato calcolando il suo ammontare in rapporto alla retribuzione netta, anziché in percentuale del costo del lavoro.

Se in Germania il cuneo fiscale quasi equivale il netto in busta percepito dal lavoratore (92, fatto 100 il netto), in Francia e Italia la situazione è migliore solo di poco (rispettivamente, 88 e 82). Tra i quattro Paesi è la Spagna a distinguersi, grazie a oneri fiscali e previdenziali che, sommati, si fermano al 67% del valore del salario erogato al lavoratore. Pur al primo posto, inoltre, va notato che la Germania mostra una quota di oneri a carico dell’impresa pari alla metà di quella dovuta dal lavoratore.

Figura 2: Composizione del cuneo fiscale di Italia, Germania, Francia e Spagna (2023)

Fonte: Centro Studi Assolombarda su dati Ocse

Il grafico successivo riporta la graduatoria dei Paesi riordinati in funzione decrescente del costo del lavoro (relativo alla retribuzione media del Paese, che l’OCSE prende a riferimento per il confronto) espresso in euro correnti (valute convertite con tasso di cambio medio del 2023) e mette in evidenza la retribuzione (in azzurro) al netto del cuneo fiscale (rosso).

Figura 3: Classifica dei Paesi OCSE per costo del lavoro (2023)

Fonte: Centro Studi Assolombarda su dati Ocse

Sono evidenti gli effetti del cuneo fiscale sulla competitività del Paese. Il Belgio, ad esempio, presenta un costo del lavoro medio (75.320€ l’anno) superiore dell’8% rispetto a quello dei Paesi Bassi (69.766€): i lavoratori belgi, però, percepiscono in media 35.604€ in busta paga, il 21% in meno rispetto ai 45.249€ dei lavoratori olandesi. In Italia il costo del lavoro per le imprese è in media 44.069€, quasi 5 mila euro in più rispetto ai 39.430€ della Spagna; per effetto del cuneo fiscale, tuttavia, in busta paga il lavoratore italiano percepisce solo 640€ in più rispetto al collega spagnolo: 24.207€ contro 23.568€.

La stima per il 2024

Nel 2024 l’Italia registrerà un’ulteriore discesa del cuneo fiscale per effetto delle nuove aliquote Irpef previste dalla riforma fiscale (D.Lgs. 216/2023) e dalla nuova addizionale regionale Irpef del Lazio. Inoltre l’articolo 1 comma 15 della legge n. 213/20234 riconosce, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, la riduzione dei contributi Invalidità, Vecchiaia e Superstiti (IVS) a carico del lavoratore.

La misura della riduzione è diversa in relazione all’ammontare della retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità (al netto del rateo di tredicesima): 7% se l’importo mensile non eccede i 1.923€, 6% per importi superiori ma comunque non eccedenti i 2.692€. Applicata al reddito lordo di riferimento dell’Italia per il 2023 (i 33.492€ utilizzati dall’Ocse nel suo studio, corrispondenti alla retribuzione media nel nostro Paese), secondo la nostra simulazione determinerebbe per il 2024 una contrazione del cuneo dal 45,1% al 43,7%:

Figura 4: Classifica dei Paesi OCSE per cuneo fiscale di un lavoratore senza carichi familiari con stima 2024 per Italia

Fonte: Centro Studi Assolombarda su dati Ocse


Dl 4 maggio 2023, n. 48 Capo IV "Misure a sostegno dei lavoratori e per la riduzione della pressione fiscale" Art. 39 Esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti.
D.Lgs. 216/2023, artt. 1-3.
3 Per l’Italia la retribuzione media utilizzata viene calcolata sulla base delle rilevazioni Oros dell’ISTAT (che producono informazioni trimestrali sull’andamento di occupazione, retribuzioni e oneri sociali nelle imprese con dipendenti), utilizzando anche dati amministrativi di fonte Inps.
4 Articolo 1, comma 15, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026”.

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