Taxing Wages 2017 (Ocse): Italia, cuneo fiscale al 47,8%

Rapporto annuale dell'OCSE.

In sintesi

E’ stato diffuso “Taxing Wages”, il rapporto annuale dell’OCSE che mette a confronto il cosiddetto “cuneo fiscale” (oneri e tasse a carico di imprese e lavoratori) in 34 paesi, compresa l’Italia.
Prendiamo un lavoratore “standard” senza carichi famigliari, moglie o figli: fatto 100 il suo costo del lavoro nel 2016, in Italia è sottoposto a un cuneo fiscale del 47,8%. Come si compone questa percentuale? Il 16,4% è sotto forma di imposte personali sul reddito, mente il resto (31,4%) sono contributi previdenziali, in parte a suo carico (7,2%) e in parte a carico del suo datore di lavoro (24,2%).
In pratica significa che, tolte tasse e contributi previdenziali, in busta paga i lavoratori si ritrovano meno della metà di quanto ognuno di loro costa all’azienda che gli paga lo stipendio. Letta da un altro punto di vista - cioè riproporzionando in base 100 il salario in busta - per ogni 100 euro di retribuzione il lavoratore ne paga 45 in tasse e contributi e l’azienda 46.

Come siamo messi, rispetto agli altri Paesi? L'Italia è al quinto posto tra i Paesi avanzati, in una graduatoria capeggiata dal Belgio con un cuneo fiscale del 54%, davanti a Germania (49,4%), Ungheria (48,2%) e Francia (48,1%).  La Spagna è quindicesima con il 39,5%, gli Usa 25esimi con 31,7% e precedono Canada e Gran Bretagna (30,8%). 

Graduatoria dei Paesi OCSE secondo il cuneo fiscale (2016)

1 - graduatoria

Nella classifica con i suoi principali concorrenti (Germania, Francia e Spagna) l’Italia è al terzo posto, dietro a Germania (49,4%) e Francia (48,1%) ma davanti alla Spagna (39,5%).
Riproporzionando rispetto al salario netto e distinguendo gli oneri a carico del lavoratore con quelli a carico dell’azienda, la situazione è sintetizzata nel grafico seguente.

2 - composizione cuneo

Si osserva che la Germania è sì al primo posto, ma negli altri 3 paesi la quota di contributi a carico dell’azienda supera quella dovuta dal lavoratore.

Altre considerazioni emergono dall’analisi temporale.

Negli ultimi anni la situazione relativa di chi ci precede (Germania e Francia) è migliorata mentre nel nostro Paese il cuneo è cresciuto (nel 2008 era del 46,6%).

3 - cuneo0816

La Germania ha migliorato la sua posizione competitiva intervenendo soprattutto sulla componente fiscale, scesa di quasi 2 punti percentuali nel 2010 …

4 - tasse 0816

… mentre la Francia è intervenuta sulla componente contributiva delle imprese, riducendola - a partire dal 2012 - di quasi 4 punti percentuali …

5 - imprese 0816

• … e alzando nel contempo quella dei lavoratori di un punto percentuale.
Il differente approccio alla distribuzione degli oneri contributivi nei paesi considerati rimane costante nel tempo: da un lato la Germania distribuisce in misura (quasi) uguale gli oneri previdenziali tra lavoratori e imprese, dall’altro gli altri tre Paesi che li mettono in carico in misura ampiamente superiore alle imprese.

6 - lavoratori 0816

 

Lo studio dell'OCSE è disponibile al seguente link: report completo.

Non sei associato e ti servono informazioni?

Contattaci

Azioni sul documento

Il valore di un’idea sta nel metterla in pratica
[Thomas Edison]
Risparmio

Se stai leggendo questa frase significa che non stai navigando da qualche minuto e questa modalità di risparmio energetico ti permette di consumare meno quando sei inattivo.

Alle volte per fare bene basta un piccolo gesto: perché anche il poco, giorno dopo giorno, diventerà molto.

Fare impresa sostenibile è il nostro impegno di responsabilità:
significa creare valore per le generazioni future, per gli stakeholder e per l’ambiente.

Assolombarda