Ricerca e Sviluppo in Lombardia - 2022

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Ricerca e Sviluppo: con 5,4 miliardi di spesa in R&S intra-muros nel 2022, la Lombardia supera i livelli pre-Covid ma l’incidenza sul Pil scende all’1,21%

Secondo gli ultimi dati Istat sulle attività di Ricerca e Sviluppo, nel 2022 la Lombardia si conferma la regione italiana con più investimenti in R&S, di cui tre quarti riconducibili alle imprese, e supera per la prima volta i livelli pre-Covid. Tuttavia, scende ulteriormente l’incidenza della spesa in R&S rispetto al Pil.

Nel 2022 in Lombardia la spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo intra-muros1 effettuata da imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni private non-profit e Università, ammonta a 5,4 miliardi di euro, la più alta tra le regioni italiane2 e, in linea con gli anni precedenti, pari a circa 1/5 del totale nazionale (27,3 miliardi di euro).

In termini di incidenza della spesa per R&S sul Pil, tuttavia, la Lombardia segna un 1,21%, la percentuale più bassa dal 2012 a oggi e inferiore alla media nazionale (1,40%).3 Tra i peer di riferimento, anche il Veneto registra un’incidenza paragonabile (1,26%), mentre Piemonte ed Emilia-Romagna superano entrambe il 2% (rispettivamente 2,13% e 2,02%). Si allontanano ulteriormente le regioni benchmark europee, in particolare Baden-Württemberg e Bayern che nel 2022 spendono rispettivamente il 5,65% e il 3,40% del Pil in ricerca sviluppo, ma anche la Cataluña con una quota dell’1,79% nello stesso anno.

Tra i settori esecutori, in Lombardia la spesa delle imprese rappresenta il 74,3% del totale regionale

La composizione della spesa lombarda in Ricerca e Sviluppo (Figura 1) si conferma caratterizzata dal forte contributo delle imprese, che nel 2022 investono poco meno di 4 miliardi di euro, all’incirca tre quarti (74,3%) del totale regionale. Nonostante questa incidenza sia più bassa del picco raggiunto nel 2019 (77,8%), la stabilità del dato 2022 rispetto all’anno precedente sottolinea il ruolo cruciale del settore privato lombardo nei processi innovativi. Questo è particolarmente rilevante considerando che la percentuale a livello nazionale è scesa sotto il 60% (59,6%) per la prima volta dal 2016. Solo il Piemonte fa registrare una quota più alta (77,7%).

Seguono, con notevole distacco, le università, la cui spesa in R&S ammonta a quasi 944 milioni (17,6% del totale lombardo), e le istituzioni pubbliche, che con 297 milioni di euro contribuiscono per il 5,5%. In ultimo, troviamo i 140 milioni (2,6%) da parte delle istituzioni private no-profit.

La spesa lombarda in R&S nel 2022 cresce del +3,3% annuo, superando il pre-Covid e raggiungendo un nuovo massimo

Dopo la forte contrazione del 2020 (-4,3%) e la ripresa nel 2021 (+2,0%), la spesa lombarda in R&S nel 2022 aumenta del +3,3% annuo. La Lombardia si porta così leggermente sopra i livelli pre-Covid (+0,8% sul 2019), una performance migliore delle regioni benchmark del Nord al netto dell’Emilia-Romagna, che si posiziona su un livello superiore del +5,8% rispetto al 2019. Nonostante rimanga un ampio divario rispetto al Nord-Italia, negli ultimi anni sono le regioni del Centro-Sud a far registrare i tassi di crescita più importanti, che vanno dal +7,6% della Campania al +20,1% della Sicilia tra 2019 e 2022.

Nel dettaglio degli esecutori (Figura 2), in Lombardia la crescita delle attività di R&S interessa principalmente il mondo accademico (+10,5%) e delle imprese (+2,8%) mentre si contraggono gli investimenti pubblici (-9,0%) e restano sostanzialmente stabili quelli delle istituzioni private no-profit (+1,0%). Anche rispetto alla situazione pre-pandemica, le università mostrano gli incrementi maggiori (+18,8%) insieme alle istituzioni pubbliche (+17,1%) che beneficiano di un forte rimbalzo nel 2021; al contrario, restano ancora sotto ai livelli del 2019 le spese in R&S delle imprese (-3,8%).

Resta stabile il personale impiegato in Ricerca e Sviluppo sul territorio lombardo

A differenza di quanto analizzato per la spesa, nel 2022 la Lombardia non registra un recupero nel numero di persone impiegate nelle attività di R&S, che resta di fatto stabile rispetto al 2021 (-0,1%) e nettamente al disotto del livello del 2019 (-7,8%, corrispondente a un calo di quasi 10 mila unità). Il quadro regionale è molto simile a quello italiano, che vede delle variazioni del +0,4% e del -7,5% rispetto a 2021 e 2019.

La stabilità della Lombardia rispetto all’anno precedente maschera però delle divergenze a livello di genere: il calo del personale impiegato in R&S maschile (-570 unità) è quasi interamente compensato da un aumento negli addetti femminili (+462 unità).

Discorso diverso per il personale ricercatore,4 che aumenta dell’1,4% in Lombardia su base annua, riportandosi vicino ai livelli pre-Covid (-1,6%): guidano in particolare le aziende, che aggiungono in un anno oltre 600 ricercatori alla propria forza lavoro (+2,7%). Cresce il numero di ricercatori anche a livello nazionale, chiudendo così il gap rispetto al 2019 (+1,4%).



1 La R&S intra-muros si riferisce alle attività di Ricerca e Sviluppo svolte internamente, ossia con personale e attrezzature gestite dai soggetti esecutori.

2 Il distacco resta notevole anche rispetto alle regioni benchmark, come Emilia-Romagna (3,6 miliardi di euro, pari al 13,1% del dato nazionale), Piemonte (3,1 miliardi di euro, pari al 11,4%) e Veneto (2,3 miliardi di euro, pari al 8,3%).

3 Il dato nazionale qui riportato considera la stima Istat del Pil rilasciata a dicembre 2023, per coerenza con il corrispettivo dato regionale (con la revisione del Pil 2022 effettuata a settembre da Istat, l'incidenza della R&S scende da 1,40% a 1,37%).

4 Il personale impegnato in attività di R&S è costituito da ricercatori, tecnici e personale di supporto. I ricercatori sono gli scienziati, gli ingegneri e gli specialisti delle varie discipline scientifiche impegnati nell’ideazione e nella creazione di nuove conoscenze, prodotti, processi, metodi e sistemi. Sono inclusi in tale categoria anche i manager e gli amministratori impegnati nella pianificazione e nella direzione delle attività di R&S. I tecnici sono coloro che partecipano all’attività di R&S svolgendo mansioni scientifiche e tecniche sotto la supervisione dei ricercatori. Il personale di supporto comprese, per esempio, operai specializzati, personale impiegatizio o di segreteria che collabora direttamente o indirettamente ai progetti di R&S.

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