La filiera Life Science in Lombardia vale il 12,6% del PIL

Rapporto in collaborazione con Anitec-Assinform, AIOP, Assobiotec, Cluster lombardo scienze della vita, Confindustria Dispositivi Medici, Farmindustria e Federchimica

La filiera Life Science si snoda dall’industria (farmaceutica, dispositivi medici, ricerca biotech, gas industriali ad uso medico), al commercio (all’ingrosso e al dettaglio di prodotti farmaceutici, dispositivi medici e articoli sanitari) fino ai servizi sanitari e socio-sanitari. Rappresenta un ambito strategico per l’Italia. Risponde al bisogno di salute della popolazione, contribuisce alla sfida della longevity economy, favorisce la competitività del sistema economico, per il valore aggiunto che genera e per la sua centralità nella ricerca e nell’innovazione. È una filiera ‘knowledge intensive’, con fulcro in Lombardia dove l’ecosistema integra industria e servizi di eccellenza con un sistema universitario di elevato profilo, importanti e numerosi centri di ricerca, incubatori ed enti non profit.

L’analisi aggiornata in questa edizione restituisce la fotografia di una filiera regionale in continua espansione economica, che consolida il proprio ruolo primario nel contesto nazionale e il posizionamento competitivo tra le regioni europee più avanzate nelle Scienze della Vita, con un traino sempre maggiore dell’industria. Di seguito i risultati principali.

La prima evidenza è che la filiera Life Science lombarda esce rafforzata nel post pandemia e sperimenta una crescita economica robusta. Il valore della produzione raggiunge quasi gli 85 miliardi di euro nel 2022, segnando un incremento del +17,5% rispetto al 2019 (pressoché in linea con il +17,9% totale nazionale), e il valore aggiunto sfiora i 30 miliardi di euro, in crescita del +16,4% (più che in Italia dove la variazione è del +13,8%). Gli occupati sono oltre 346 mila, stabili rispetto al 2019.

Il secondo aspetto è la conferma della rilevanza della filiera per lo sviluppo del territorio.  Considerando sia il contributo diretto dei settori della filiera Life Science sia l’indotto attivato in altri comparti economici, nel 2022 il valore aggiunto della filiera Life Science corrisponde in Lombardia al 12,6% del PIL regionale, con un valore aggiunto complessivo diretto e indotto di 56,6 miliardi di euro. L’incidenza è maggiore di quella rilevata in Italia, dove la filiera Life Science e l’indotto contribuiscono al 10,1% del PIL nazionale. Inoltre, si consideri che il valore aggiunto diretto e indotto attivato dalla filiera Life Science lombarda incide per il 2,5% sull’intero PIL nazionale.

La terza caratteristica è che la Lombardia si riafferma come hub primario nazionale delle Scienze della Vita e tra i maggiori in Europa. Difatti, in Lombardia, dove risiede un sesto della popolazione nazionale, si registrano ben il 19% degli addetti, il 26% del valore aggiunto e il 31% del valore della produzione della filiera italiana. Inoltre, nel confronto con le altre regioni continentali rilevanti per insediamenti Life Science, ossia Cataluña, Baden-Württemberg e Île de France, l’industria farmaceutica lombarda spicca per un valore aggiunto per abitante superiore a tutti i benchmark e pari a 695 euro. Anche sui mercati internazionali il posizionamento è di rilievo. L’export della farmaceutica lombarda ammonta a 9,8 miliardi di euro nel 2023, più della regione francese (9,2 miliardi di euro) e di quella spagnola (9 miliardi): l’incremento lombardo del +28,3% rispetto al 2019 è secondo solo a quello eccezionale della Cataluña (+41,4%). Relativamente ai servizi sanitari, il valore aggiunto pro-capite cresce in Lombardia del +9,1% tra il 2019 e il 2022, meno che in Île de France  dove l’aumento è del +17,4%, ma più che in Cataluña dove flette del -4,9%.

Il quarto punto di interesse riguarda il ruolo dell’industria lombarda, che negli ultimi anni mostra una marcata espansione e rafforza il proprio ruolo all’interno della filiera. Nel 2022 il valore della produzione e il valore aggiunto dell’industria lombarda superano rispettivamente i 38 e gli 11 miliardi di euro, in aumento più che nel totale nazionale e rispettivamente del +28,7% e +26,8% rispetto al 2019. In Lombardia l’industria attiva da sola il 45,2% del valore della produzione e il 37,1% del valore aggiunto dell’intera filiera Life Science regionale, incidenze decisamente superiori a quanto rilevato in Italia e, soprattutto, con un contributo in crescita rispetto al 2019, quando le corrispondenti percentuali erano il 41,3% e il 34,1%. 

Il quinto aspetto è l’attività svolta dalle imprese industriali. Considerando le 77 maggiori aziende lombarde (fatturato superiore ai 100 milioni di euro), il 66% ha una attività produttiva in regione, il 52% svolge trial clinici, mentre una quota sempre importante ma più ridotta, pari al 39%, ha qui un centro di ricerca aziendale.

Il sesto ambito da sottolineare riguarda la rilevanza strategica dei servizi sanitari e socio-assistenziali. I servizi sanitari rappresentano il 54% del valore aggiunto e il 35% del valore della produzione dell’intera filiera lombarda; inoltre, il settore si caratterizza per dinamica positiva nelle sue dimensioni tra il 2022 e il 2019: +8,3% il valore aggiunto, +8,5% il valore della produzione. I servizi sanitari lombardi attivano il 18,3% del valore aggiunto nazionale del settore, esprimendo una incidenza superiore rispetto a quella della popolazione: questo deriva, da un lato, dall’attrattività verso pazienti non residenti grazie ai centri di alta specialità qui presenti, dall’altro, da una maggiore offerta sanitaria privata. 

Infine, il settimo approfondimento riguarda la ricerca scientifica, con una analisi inedita nel confronto europeo. L’ambito “Clinical & Life Science” è altamente prolifico nelle regioni benchmark considerate e in Lombardia rappresenta il 47% di tutti gli articoli pubblicati nel 2023. Nel contesto nazionale, la Lombardia è polo rilevante della ricerca, realizzando più di un quinto (il 22%) delle pubblicazioni italiane del settore. Allargando al benchmark europeo, la Lombardia registra 785 articoli "Clinical & Life Science" per milione di abitanti nel 2023, un numero inferiore ai peer europei (in cima la Cataluña con 1.215 pubblicazioni), ma con un divario in riduzione negli ultimi anni grazie alla più elevata intensità di incremento: +31,3% gli articoli scientifici pubblicati dagli enti lombardi nel 2023 rispetto al 2015 (+25,0% Cataluña, +8,0% Baden-Württemberg, +2,4% Île de France), +14,5% rispetto al 2019 (+4,4% Cataluña, -4,3% Baden-Württemberg, -4,4% Île de France). In termini di qualità della ricerca, la Lombardia ha una quota di articoli altamente citati (1,9% del totale) simile a quella del Baden-Württemberg e non troppo distante dalla Cataluña top performer (2,9%). Punti da potenziare sono, invece, le collaborazioni internazionali (che interessano il 48,7% degli articoli lombardi, contro circa il 60% nelle regioni benchmark) e quelle industriali (che riguardano solo il 4,1% delle pubblicazioni lombarde, contro il 7-8% nei peer europei).

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