Internazionalizzazione degli atenei di Milano e della Lombardia

Edizione 2022

In sintesi

A distanza da quasi due anni dalla pandemia il grado di internazionalizzazione degli atenei lombardi, misurato attraverso il numero di studenti internazionali attratti dalle università presenti sul territorio regionale, continua a crescere. I primi numeri disponibili per l’anno accademico 2021-2022 rilevano 20.282 studenti internazionali iscritti nei corsi di laurea e nei corsi post laurea delle università lombarde. Di essi, gli immatricolati sono più di 5.900 studenti, in aumento del 7% rispetto agli immatricolati dell’anno accademico 2020-21. Rispetto al totale complessivo degli studenti lombardi, gli oltre 20 mila internazionali corrispondono al 6,6% degli iscritti.
Nel 2021-2022 gli iscritti internazionali risultano in crescita del +13% rispetto all’anno accademico precedente: le iscrizioni da parte dei giovani internazionali interessati a formarsi in Italia continuano ad aumentare nonostante la crescita più contenuta registrata nell’anno accademico colpito dall’emergenza pandemica da Covid-19.
Già nell’a.a. 2020-2021 gli studenti iscritti alle università lombarde, pari a 18.018, infatti, risultano essere il 5% in più rispetto a quelli del 2019-20: su di essi si focalizza l’analisi riportata nei capitoli successivi.

Studenti internazionali
La dodicesima edizione dell’indagine sull’internazionalizzazione degli atenei lombardi offre un focus sui dati rilevati per l’a.a. 2020-2021. I 18.018 studenti internazionali, presenti nelle 13 università della Lombardia, sono costituiti dagli iscritti a un corso di laurea di I livello, II livello o ciclo unico (pari a 16.431) e dai restanti 1.587 che hanno scelto un corso post laurea (master, scuole di specializzazione o dottorati).
Attraverso i dati forniti dagli atenei è possibile tracciare un profilo degli studenti internazionali. Per quanto riguarda la ripartizione di genere, la quota di donne tra gli internazionali è pari al 53%, simile ma comunque inferiore a quella degli studenti complessivamente iscritti nelle università lombarde (55% di donne). Diversa situazione si rileva tra i soli studenti internazionali iscritti ai corsi post laurea: in questo caso la quota di donne si riduce al 48%.
A livello di percorso formativo, si osserva un’ampia presenza nei corsi STEM - Science, Technology, Engineering and Mathematics - (40,9% degli studenti internazionali), più elevata della media regionale degli iscritti complessivi (29,3%). Il riconoscimento di Milano quale polo di riferimento per l’industria culturale e creativa attrae studenti internazionali nell’ambito disciplinare “Arte”, seppure l’incidenza (2,6%) sia in diminuzione rispetto a quanto rilevato nelle precedenti edizioni dell’indagine.
Per quanto riguarda la ripartizione di genere, negli ambiti disciplinari STEM si osserva una maggiore quota di studentesse tra gli iscritti internazionali rispetto alla media regionale (41% di presenza femminile tra gli internazionali vs 35% tra gli studenti lombardi complessivi); al contrario, nei corsi di “Arte” la quota di donne è molto più bassa (37% tra gli iscritti internazionali, 65% tra gli iscritti lombardi).
Il principale bacino di provenienza dei giovani talenti internazionali è rappresentato dal continente asiatico, da cui proviene il 43% degli studenti (in moderata crescita rispetto al 41,5% rilevato nell’a.a. 2019-20). Seconda area di provenienza è l’Europa che, grazie alla sua vicinanza, fisica e culturale, e alla libera circolazione delle persone offerta dall’Unione Europea, contribuisce con il 37,1% alla quota totale degli studenti internazionali.
Tra le nazionalità più presenti all’interno degli atenei lombardi compaiono tre Paesi asiatici, che da soli rappresentano circa un terzo dell’ammontare complessivo degli studenti internazionali: 2.470 studenti dalla Cina (13,7%), 1.752 studenti dall’India (9,7%) e 1.580 studenti dall’Iran (8,8%). La classifica degli studenti internazionali, per Paese di origine, differisce (seppur in misura minima) tra i giovani iscritti ai corsi post laurea: tra di essi, infatti, sono più numerosi gli studenti provenienti dall’India (24,4%), seguita dalla Cina (9,9%) e dall’Iran (4,1%).

Programmi di mobilità internazionale
Se il dato degli iscritti mostra la tenuta delle iscrizioni, nonostante la recente emergenza sanitaria, un discorso a parte merita la dinamica osservata attraverso l’analisi dei programmi di mobilità internazionale (come ad esempio l’Erasmus). Si tratta di iniziative alle quali aderiscono studenti che, pur essendo iscritti in un ateneo del proprio Paese, scelgono di valorizzare il loro percorso formativo trascorrendo un periodo di tempo presso un’altra università all’estero. Lo svolgimento di un periodo formazione – anche breve – al di fuori dei confini nazionali permette agli studenti di potenziare le loro soft skills, particolarmente apprezzate nel mercato del lavoro, oltre a perfezionare le proprie competenze linguistiche.
In questo caso, l’impatto della pandemia continua a produrre effetti sulla mobilità degli studenti, che risultano in contrazione per il secondo anno successivo.
Nell’a.a. 2020-2021 gli studenti coinvolti in programmi di mobilità internazionale sono 9.392, di cui 6.098 italiani in uscita e 3.294 giovani stranieri in entrata. Come era stato rilevato nell’a.a. 2019-20, anche nel 2020-21 continua a ridursi il numero di giovani che partecipa a programmi di mobilità, sia in entrata sia in uscita: complessivamente la minore partecipazione corrisponde a una contrazione del -45% di giovani. Il calo riguarda in particolar modo gli studenti stranieri in entrata (che si dimezzano, con una variazione del -57%); ma anche tra gli italiani in uscita la contrazione è ampia, pari al -34%. Gli atenei lombardi hanno indicato i Paesi di provenienza da cui provengono la maggior parte degli studenti stranieri con i programmi di mobilità: tra le nazioni più frequentemente indicate risultano Francia, Spagna e Germania.
Occorre tenere presente che l’anno accademico osservato è il 2020-21, caratterizzato ancora da una situazione sanitaria complessa, anche all’estero: di conseguenza, i flussi in entrata e in uscita erano ancora fortemente condizionati, da un lato, da timori legati all’evoluzione dell’emergenza sanitaria; dall’altro, dalle limitazioni alla circolazione delle persone oltre i confini nazionali.

Accordi tra università e offerta formativa a carattere internazionale
L’apertura internazionale delle università lombarde emerge dalla collaborazione con gli atenei stranieri: nell’a.a. 2020-2021 è stata segnalata l’esistenza di 6.160 accordi internazionali, in crescita del +2,6% rispetto all’anno precedente.
A livello geografico, i Paesi con i quali gli atenei lombardi realizzano più accordi internazionali sono Spagna e Francia (indicate da 11 atenei su 13), seguite dalla Germania (indicata da 9 atenei su 13).
A questo si aggiunge l’impegno degli atenei lombardi nel proporre un’offerta formativa con un carattere sempre più internazionale. Nell’a.a. 2021-2022, secondo i dati del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), gli atenei lombardi hanno erogato 199 corsi a carattere internazionale, di cui 130 in lingua inglese. L’incidenza dei corsi in lingua garantita dagli atenei lombardi è ampiamente superiore alla media nazionale (19% vs 11% in Italia). Ancora più netta è la differenza dal dato italiano se si focalizza l’analisi sui numeri di Milano: negli atenei milanesi quasi un corso su tre ha carattere internazionale e la quota di didattica in lingua inglese è il doppio della media nazionale (22%).
L’offerta di corsi a carattere internazionale e la crescente presenza di studenti provenienti dall’estero è supportata da specifiche strategie elaborate e attivate dagli atenei lombardi. Ben 11 atenei su 13 indicano, tra le iniziative adottate, la “Partecipazione a fiere ed eventi internazionali di orientamento” e la realizzazione di una “Rete di accordi internazionali tra atenei (programmi exchange, di double degree etc.)”, seguiti dal ricorso a “Open day on line specifici per studenti internazionali” (indicato da 10 atenei su 13).

Il valore di un’idea sta nel metterla in pratica
[Thomas Edison]
Risparmio

Se stai leggendo questa frase significa che non stai navigando da qualche minuto e questa modalità di risparmio energetico ti permette di consumare meno quando sei inattivo.

Alle volte per fare bene basta un piccolo gesto: perché anche il poco, giorno dopo giorno, diventerà molto.

Fare impresa sostenibile è il nostro impegno di responsabilità:
significa creare valore per le generazioni future, per gli stakeholder e per l’ambiente.

Assolombarda